La regista Geneva Jacuzzi ci racconta:
“Dopo aver sentito ‘Les Jeux To You’, le immagini da Fando Y Lis, un film che mi ha sempre perseguitata, hanno inondato la mia mente e sapevo che dovevamo re-immaginarlo. Ambientato in un futuro distopico nel passato, il video vede come protagonisti due innamorati che scappano verso una città mitica e sulla strada devono affrontare terribili figure generate dall’inconscio e dai ricordi felici dell’passato che accelerano una discesa verso la pazzia. In quanto artista donna, ho sentito il bisogno di esplorare l’anima del mito al fine di riscrivere l’immaginario tramite una modalità che avrebbe dato potere allo sguardo direttoriale femminile.
Sapevo che sarebbe stata una sfida perché è un film controverso, ma è stato particolarmente inquietante leggere le recenti accuse contro Alejandro Jodorowsky, subito dopo aver girato il video. Ciò mi ha fatto riflettere maggiormente sul progetto e ha rafforzato la mia idea originaria di riproporre il lavoro come uno spaccato complesso sulla psicologia dietro alla quale si celano le relazioni autodistruttive. In questa storia c’è un’essenza misteriosa, una sorta di groviglio psico-spirituale che collego alla poesia surrealista della musica e dei testi di Julia.”
Dopo il tour nord americano, Julia Holter partirà per un tour europeo che la vedrà protagonista in Italia per due date: il 23 giugno al Magnolia di Milano e il 24 giugno al Castello Estense di Ferrara, in occasione della rassegna Ferrara Sotto Le Stelle.
Non ce la perderemmo per niente al mondo

Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.