Sono passati ben 4 anni dall’ultimo disco e i Suede hanno unnunciato oggi il ritorno di scena, il prossimo 16 settembre con il loro nono LP, “Autofiction” (pre-order), che sarà realizzato per la BMG, un disco che a loro detta sancisce un ritorno alle origini. Lo si percepisce dalle parole del loro leader Brett Anderson che ha affermato: “”Autofiction” è il nostro disco punk. Niente fischietti e campanelli. Solo noi cinque in una stanza, con tutti i difetti e gli errori rivelati; la band stessa esposta in tutta la sua confusione primordiale.” ““Autofiction” ha una freschezza naturale, è dove vogliamo essere”
“Autofiction” è stato registrato dal vivo presso i Konk Studios nel nord di Londra con Ed Buller, collaboratore di lunga data dei Suede. Ed ha lavorato per la prima volta con la band producendo il loro singolo di debutto “The Drowners”, che celebra il suo 30° anniversario questo mese.
Brett Anderson, Mat Osman, Simon Gilbert, Richard Oakes e Neil Codling hanno registrato nella vecchia saletta di Kings Cross proprio per ritornare alle atmosfere degli esordi ed essere ben calati nella parte. .
Ad anticiparlo ecco il nostalgico singolo “She Still Leads Me On”, che vi consigliamo di sentire qui sotto
Autofiction” Tracklist:
1. She Still Leads Me On
2. Personality Disorder
3. 15 Again
4. The Only Way I Can Love You
5. That Boy On The Stage
6. Drive Myself Home
7. Black Ice
8. Shadow Self
9. It’s Always The Quiet Ones
10. What Am I Without You?
11. Turn Off Your Brain And Yell

Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.