Graham Candy, mezzo neozelandese e mezzo tedesco, si è definitivamente spostato a Berlino. Adesso porta avanti il suo progetto da questa città musicalmente ispiratrice, nonostante abbia una serie di date in tour attraverso Italia, Francia e Germania. Possiamo anche aggiungere, che prima ancora di firmare con un’importante etichetta, ha aperto concerti a Black Keys e Mumford and Sons e ha collaborato con Robin Schulz da pochissimo, per una hit internazionale.

graham-candy-plan-aMa credo che dopo aver ascoltato questo artista, qualunque altra informazione possa perdere di importanza: ascoltare questo ragazzo di 25 anni è stupendamente spiazzante. La sua voce è totalmente innaturale, nel senso che ti sembra di ascoltare una black soul voice, con tonalità molto femminili, anzi, ti convinci che tu stia ascoltando un’artista donna, con una voce soul davvero originale. Inizialmente, pensai subito che assomigliasse ad Amy Winehouse, vagamente mi ricordava il suo stile. Poi ho ascoltato di nuovo e ho pensato che la canzone fosse un feat. con qualche artista blues e non stesse cantando lui veramente. In una mattinata intera, ho loopato l’album intero almeno 3 volte, questo ragazzo ha una voce stupenda ed appunto innaturale, perché ad un uomo, bianco, non potresti mai avergli associato questa voce. È stupefacente.

Plan A è il suo album primo, successivo ad una serie di collaborazioni con diversi artisti e DJ della scena Indie/Pop tedesca che gli hanno permesso di entrare in contatto con Crazy Planet Records di Berlino, che ha lanciato questo suo album.

Questo album sostanzialmente non ha possibilità di essere etichettato all’interno di un genere, perché possiamo passare attraverso la genesi di diversi stili, che si mescolano, si intrecciano, si differenziano e si separano. Qui trovi pop per la sua voce femminile che ti avvolge e trovi la dance, dovuta alle sue precedenti esperienze, l’indie caratterizza il suo stile nell’immagine ed in alcune canzoni un’impronta hypster la possiamo trovare, c’è il soul perché la sua voce è così per natura e di conseguenza lo stile rhythm and blues, perché è la prima cosa a cui pensi quando ascolti le sue tracce.

Da consumare tracce come Home, Kings and Queens, 90 Degrees e il singolo Back into it. Anzi, da consumare l’intero album.

Federico Trevisani