Paratico (BS), 25 febbraio 2017
Altro giro, altro regalo. Entro al Belleville e incontro subito Giorgia D’Eraclea, la frontgirl del gruppo. Bollicine, sorrisi, capelli colorati e arriva l’ora della musica live. Salgono sul palco i Koba e iniziano a suonare. Suoni decisi e testi diretti, un buon sound figlio dell’indie-rock. Poi è il momento dei Giorgieness: sono in quattro e fanno una musica da brividi/lividi (come il testo di una delle canzoni in scaletta).
Attimo di silenzio e le chitarre elettriche si fanno strada fra gli sguardi dei curiosi e quelli che ormai sono consapevoli di quello che sta per accadere. Giorgia prende in mano il microfono e subito mette in chiaro che ti toccherà avere la pelle d’oca per tutta la durata del concerto. Note profonde e una presenza scenica notevole, Giorgia ondeggia fra le note suonate da Davide Lasala (chitarra), Andre De Poi (basso), Lou Capozzi (batteria) e tutto diventa immediatamente carico di glitter, nostalgie e lacrime fottutamente rock’n’roll. Testi che raccontano rabbia, amori e orgoglio, tutto incorniciato da una potenza vocale che avrei sempre voluto avere, ma qualcosa è andato storto.
Notevole il nuovo arrangiamento di Che strano rumore (della quale è appena uscito il nuovo videoclip), che dice addio all’acustica e si trasforma in rock. Graffi, sporco, piacere e sensualità, questa è la mia sentenza. È sempre un piacere ascoltarvi e condividere questa bellissima cosa che dicono chiamarsi musica.
SCALETTA: Come se non ci fosse un domani, Sai parlare, Brividi/lividi, Ero io, Il presidente, Lasciami andare, Non ballerò, Io torno a casa, Farsi male, Dare fastidio, Lampadari, K2. Cover: Rid of me (PJ Harvey)
Giulia Bartolini

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.