Milano, 16 maggio 2019
Dalla prima volta che ho ascoltato un brano dei Foals (si trattava di My Number, per la precisione) sono passati ormai diversi anni ed era da tanto che desideravo assistere a un loro live, soprattutto perchè mi hanno sempre raccontato della grande energia che sprigionano quando sono sul palco.
Prima di riuscire ad entrare al Fabrique mi tocca fare una lunga coda e la sensazione è quella di essere in compagnia di un pubblico perlopiù internazionale. Dopo l’apertura affidata agli Yak (qui la nostra recensione del loro ultimo bellissimo album, “Pursuit of Momentary Happiness”), alle 21.30 i Foals salgono sul palco. Da subito sembra di ritrovarsi dentro la copertina di “Everything Not Saved Will Be Lost – Part 1”, grazie alla scenografia di palme vere che fa da sfondo.
La band accoglie il pubblico già delirante con il brano On the Luna, tratto proprio dalla prima parte del nuovo album. Successivamente alternano brani degli album vecchi, come Mountain at My Gates, Snake Oil e Olympic Airways, a brani nuovi come Exits, In Degrees, White Onions (uno dei miei preferiti). Ogni brano è un crescendo di energia sempre più coinvolgente, con la batteria e le tastiere che si amalgano perfettamente alla voce e alla chitarra.
Il frontman a volte si rivolge al pubblico pronunciando qualche “grazie ragazzi”, e anche qualche “vaffanculo”, ma non si perde troppo in chiacchiere e torna ad esibirsi poco dopo, così da continuare a far scatenare il pubblico con brani come My Number o Spanish Sahara. Quando i Foals partono con What Went Down la carica esplosiva diventa tangibile.
Anche nei pezzi più tranquilli i Foals dimostrano tutta la loro bravura. Ma è quando Yannis cammina avanti e indietro tra il pubblico e quando, nel finale, sale sulle spalle della folla in adorazione, che riescono a creare qualcosa di magico e molto potente. Two Steps, Twice chiude un’ora e mezza di concerto che si potrebbe definire “liberatorio”. E non posso che dare ragione a chi mi diceva della grande energia live dei Foals.
Mariangela Santella
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Ph: Nicola Braga
