Si chiama proprio Cease Fire il nuovo singolo di Thurston Moore, esce oggi 1 marzo su Caroline International, distribuzione Universal. Un brano impegnato contro le armi, la risposta all’attuale clima di violenza che affligge molte parti del mondo, o su larga scala in guerre, genocidi e uccisioni di massa o in atti individuali insensati di spargimento di sangue. “Le armi sono progettate per uccidere e noi, in quanto esseri umani non violenti, siamo contro l’uccisione di persone e animali. La canzone è anche sulla forza dell’amore, in tutta la sua libertà di scelta. Un potere che nessuna arma può estinguere perché l’amore regnerà sempre. Buttate le vostre armi e baciate il vostro vicino di casa.” – Thurston Moore. Registrato l’anno scorso a Londra (con la bassista Deb Googe, il chitarrista James Sedwards e Jem Doulton ospite alla batteria), “Cease Fire” è il materiale in studio più recente di Thurston Moore – ma non sarà di certo l’ultimo! A partire dai Sonic Youth (la band che ha fondato nel 1980), fino ai suoi lavori solisti che vanno da Psychic Hearts del 1995, a Demolished Thoughts prodotto a Beck del 2011, insieme alla miriade di collaborazioni e registrazioni (raccontate in dettaglio dall’autore Nick Soulsby nel libro We Sing A New Language – The Oral Discography of Thurston Moore), la vita musicale di Thurston Moore continua ad essere sfrenata, esplorativa e
sincera. Il Thurston Moore Group, composto da Steve Shelley (Sonic Youth, Sun Kil Moon), Deb Googe (My Bloody Valentine, Primal
Scream) e James Sedwards (N?ught, Chrome Hoof), comincerà il tour mondiale nella primavera del 2017.
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.