“I genitori di Leonardo sono pregati di venire a prendere il figlio presso il rifugio Pista Nera, in cima alla seggiovia”. Il nuovo album dei Post Nebbia inizia da questa voce all’altoparlante, che apre la strumentale Leonardo e ci porta subito in uno scenario ad alta quota.
“Pista Nera” (Dischi Sotterranei), quarto album della band, è stato scritto tra un appartamento in un quartiere dormitorio di Torino e una casa in una località sciistica delle Dolomiti, ed è “il racconto di un mondo in discesa libera, che cerca ostinatamente – e invano – di nascondere le proprie macerie dietro il bianco abbagliante della neve artificiale”.
È la discesa verticale di una generazione incazzata, disillusa e con gli occhi bene aperti sulla caduta libera del proprio futuro. La scrittura di Carlo Corbellini è sempre più evocativa, le immagini che si susseguono nel declivio di queste 12 tracce non lasciano scampo a salvezze cantautorali e sfavillanti isterismi pop.
Il pianeta sta tramontando davanti a noi, e i piani che avevamo fatto per superare la notte non sono stati abbastanza. Mentre ci scaldiamo alla luce di questo crepuscolo, i Post Nebbia scrivono la colonna sonora perfetta per il nostro finale. Rispetto agli ultimi lavori, il suono della band padovana è più acido, oscuro e stridulo. Un rock più incisivo, un po’ new wave, un po’ new garage.
Gli arrangiamenti costruiti insieme a Giulio Patarnello (Wurlitzer, pianoforte, Prophet, Moog ed effetti), Andrea Cadel (basso, Moog) e Giovanni Dodini alla batteria, accompagnano le favole distruttive dei brani con spunti psichedelici e riff distorti. Le tracce sono trascinate dalle linee di basso travolgenti e dalle percussioni che di tanto in tanto si concedono qualche incursione nei ritmi brasiliani, vedi la golosissima title track, che fonde punk new wave e bossanova, mentre Corbelli dipinge nel quadro la decadenza degli evanescenti luoghi di villeggiatura in montagna.
Io non lo so si apre con una chitarra acustica alla Talking Heads e poi si accartoccia in una valanga elettronica di synth. Il natalizio tintinnio di campane che apre Statonatura si accende alla Subsonica e si distorce anche nella voce di Carlo. Quando parte il caos puntuale di Giallo sembra di risentire i Wilco di Spiders (Kidsmoke), e di giallo si tinge il terreno secco al limitare della pista. Notte limpida è la sintesi conclusiva del rotolamento. Ai piedi della fittizia neve artificiale si può cercare di risalire e prendere qualche altra boccata d’aria, oppure fermare gli sci nel lurido parcheggio in cui termina “Pista Nera”.
Un album compatto e coerente nel suo crescendo pessimistico, in cui la band propone un rock più maturo mettendo a fuoco perfettamente l’identità sonora del progetto. “Pista Nera sa che tutte le vette sono ormai state conquistate, e che di quell’innocente e inebriante sensazione di progresso e prosperità resta ormai ben poca traccia”
Forse di boccate d’aria pulita ce ne rimangono poche, e può essere che non ci avanzi un’ultima fuga reale da quel lotto cementificato. Se così fosse, ci balleremo sopra coi Post Nebbia.
Se non vi va di aspettare l’apocalisse, a gennaio parte il tour organizzato da Panico Concerti, in partenza da Roma a Largo Venue il il 23/01 e di passaggio ai Magazzini Generali a Milano il 30/01. Una buona occasione per provare a risalire al rifugio.
Mattia Sofo
TUTTE LE DATE:
23/01 Roma (RM) / Largo Venue [SOLD OUT]
24/01 Firenze (FI) / Viper Club
29/01 Milano (MI) / Magazzini Generali
30/01 Torino (TO) / Hiroshima Mon Amour
31/01 Padova (PD) / Hall
06/02 Bologna (BO) / Locomotiv Club [NUOVA DATA]
07/02 Bologna (BO) / Locomotiv Club [SOLD OUT]
08/02 Pordenone (PN) / Capitol
20/02 Napoli (NA) / Duel Club
21/02 Molfetta (BA) / Eremo Club

Mi racconto in una frase: “Il segreto è il whiskey” (dopo aver ottenuto il foglio rosa)
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica: Alcatraz (Milano), Serraglio (Milano), Circolo Ohibò (Milano)
Il primo disco che ho comprato: Doveva essere qualcosa di Ligabue.
Il primo disco che avrei voluto comprare: Pink Floyd – Atom Heart Mother
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: Mi piace andare al cinema da solo.