Ieri sera al Legend di Milano, un’atmosfera di elettricità palpabile ha avvolto il club: 300 persone stipate, pronte per il ritorno dei Fun Loving Criminals, una band che non smette di suscitare passione. L’evento si è aperto con un gesto simbolico: Claudio Trotta ha consegnato al Legend la targa del presidio Slow Music, il nuovo progetto che premia i live che contribuiscono alla crescita della musica dal vivo. Un’introduzione perfetta per una serata che avrebbe fatto parlare non solo di nostalgia, ma di una band che sa ancora reinventarsi.

Non appena le luci si sono abbassate, i Fun Loving Criminals sono saliti sul palco: la formazione attuale – Brian “Fast” Leiser alla voce, basso, tastiere e fiati, Frank Benbini alla batteria e ai cori, e Naim Cortazzi alla chitarra – ha preso in mano il pubblico con una sicurezza che non ha bisogno di presentazioni. La partenza è esplosiva con “The Fun Lovin’ Criminal” che fa subito esplodere la sala. Leiser guida il gioco, la sua presenza magnetica che unisce groove, fiati e armoniche, mentre Benbini e Cortazzi creano una base ritmica solida e dinamica.

Il concerto prosegue senza cedimenti: “Full Stop” e “Bombin’ the L” segnano il passo, ma è con “Loco” e “King of New York” che il pubblico esplode, con un abbraccio quasi catartico che riempie il club di energia pura. Le nuove versioni di questi classici non sono semplici aggiornamenti, ma evoluzioni che li rendono ancora più corposi, con arrangiamenti che spingono in territori più complessi, ma sempre fedeli allo spirito originario della band. C’è un respiro nuovo nei brani, più denso, più stratificato, un segno che il trio sta davvero facendo suo il repertorio, anziché limitarsi a riproporlo.

Il set continua con una sequenza che tiene alta la tensione: “Bump”, “Out of Darkness Comes the Light”, “City Boy”, e una “Hot City Nights” che sembra fatta su misura per Milano, mentre “Southside” e “Little Bit Further” esplorano nuovi angoli del suono, con un groove che diventa morbido e fluido come una notte senza fine. I Fun Loving Criminals non sono qui solo per fare i bravi ragazzi che suonano i loro successi, ma per reinterpretare e reinventare, per giocare con il ritmo e creare qualcosa che si faccia sentire nelle vene del pubblico.

Quando arriva “Smoke ’Em” e “What It Is”, la band dimostra la sua maturità musicale, con una capacità di leggere il momento e adattarsi al pubblico senza mai perdere intensità. Ma è con “I Can’t Get With That” che il concerto raggiunge un altro livello, con il trio che alterna momenti strettissimi e groove espansivi, facendosi sentire profondamente in sintonia con chi sta davanti. Milano canta ogni parola, come se quella canzone fosse stata scritta ieri.

Poi arriva il culmine, con “We, the Three”, “Lovers Rock”, e la leggendaria “Scooby Snacks”, che manda la sala in delirio. La canzone che ha segnato un’epoca si fa ancora una volta sentire forte e chiara, con la sua carica travolgente, ma anche con una nuova vibrazione che fa sembrare ogni singolo riff fresco, vivo. “Love Unlimited” prosegue il viaggio, con una performance di Leiser che incanta, tra spoken word e melodia, costruendo un’intimità che contrasta perfettamente con l’energia pura di “Big Night Out”, che chiude il main set con l’esplosività che ci si aspetta.

 

Il pubblico non vuole lasciar andare la band, e la richiesta di un encore è immediata. La risposta arriva con “Methadonia”, dove il trio dà il massimo sul lato oscuro del suo repertorio, un brano che si distende lento, ma con la stessa potenza che lo ha reso iconico. “Shaniqua” segue, grintosa, piena di groove, e per l’ultima parte del concerto, il trio svela la sua anima più tenera con “We Have All the Time in the World”, una cover di Louis Armstrong che chiude la serata con la sua delicatezza senza tempo. Un’uscita che non è solo una dedica alla musica, ma una dichiarazione di come il live possa ancora emozionare, coinvolgere, commuovere.

I Fun Loving Criminals non sono più quelli di un tempo, ma sono una band che ha saputo crescere, reinventarsi, e restare fedele a se stessa. Se prima era l’iconica figura di Huey Morgan a dominare la scena, ora è Brian “Fast” Leiser a guidare la band con una presenza che non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori. E mentre il pubblico lascia il Legend, è chiaro che i Fun Loving Criminals non sono solo una nostalgia del passato, ma una realtà presente, capace di fare ancora la differenza