Bologna, 16 novembre 2022

Con l’ultimo album “Things Are Great”, i Band of Horses, fulgida anomalia nella tradizione cantautorale indie rock statunitense, hanno recuperato e rinnovato gli esordi di “Eveything All The Time”, primo fortunatissimo album del 2006. Anticipato dai singoli Crutch e Lights, questa volta il fondatore della band, Ben Bridwell, ha assunto un ruolo più importante nella produzione di quanto non lo abbia mai fatto in precedenza, producendo o co-producendo ogni canzone dell’album.

Emotivamente intense, sia a livello personale che universale, la maggior parte delle canzoni sono state scritte prima che il mondo chiudesse, quando tutti abbiamo dovuto affrontare la nostra mortalità e abbiamo iniziato a fare il punto sulle nostre vite. Qui troviamo un Bridwell più autobiografico di quanto non sia mai stato, descrivendo in dettaglio le nebulose frustrazioni e le tacite umiliazioni dei cambi di relazione nella sua stessa vita (l’ex moglie, i membri della sua band cambiati anche in quest’occasione), cosa fa una persona per sistemare le cose e cosa fa quando non può.

Abbiamo fotografato la band in occasione del loro live all’Estragon di Bologna. Buona visione.

Fotografie di Elisa Catozzi