Uscito a due anni di distanza dal primo singolo (M’ammazzo), “Niente di Serio” è il lavoro di esordio di Smalto, il progetto di Matteo Portelli e Francesco Petrosino – inizialmente accompagnati da Mr. Milk – nato dopo lo scioglimento dei Mamavegas. Il titolo dell’EP potrebbe far pensare a un deciso cambio di atteggiamento, ma, ascoltando le sei tracce, ci si trova di fronte a temi tutt’altro che frivoli, come ansia, relazioni, malessere, paure, disillusioni, stanchezza. In sottofondo, però, resta qualcosa che può aiutare a sciogliere anche i nodi più spinosi: fare e vivere di musica.

La caratteristica principale di questo lavoro, infatti, è indubbiamente l’accostamento alternato di melodie leggere e ritmate a testi che sviscerano questioni importanti: uno stile che ricalca il messaggio chiave dell’EP, quel potere esorcizzante della musica in grado di rimettere le cose a posto, almeno per il tempo di una canzone (o di un concerto).

È un percorso di auto-analisi, di riconoscimento delle difficoltà e delle paure, ma allo stesso tempo di presa di coscienza: molto spesso, le cose che ci sentiamo dire e che dovrebbero farci stare meglio non servono a granché (“Non è abbastanza camminare solo sotto la pioggia, non è abbastanza ricordarsi quando si sta bene”, canta un verso di Terapia), ma ci si può comunque sfogare con un po’ di distorsioni, una cassa dritta e un ritornello-mantra.

I pezzi si muovono per lo più in atmosfere elettro e synth, lasciando spazio ad alcune reminiscenze 80’s (anche italiane, con un mood quasi sorrentiano) e ritornelli incalzanti, supportati dal perfetto mix di arpeggiatori e batterie elettroniche. Dopo la disincantata Noi non veniamo e la già citata Terapia, arrivano Il male del secolo (pensate un po’? Trattasi dell’ansia), M’ammazzo e la voglia di cantare fuori tutte le disillusioni, Distante e le difficoltà delle relazioni tra conquiste e corteggiamenti e, infine, Liliana, che con le sue atmosfere quasi oniriche ci racconta un rapporto immaginario, in cui rifugiarsi per non smettere di desiderare e immaginare.

Perché questo è il messaggio che definisce tutto l’EP, e che, dopo due anni di ansie, malesseri e relazioni zoppicanti, ci ricorda cosa fare quando serve: schiacciare play e volare via, almeno per mezzoretta.

Sara Bernasconi