Photo Gallery

Live Report

Segrate, lunedì 28 novembre 2016

Questa volta sono in ritardo, non ho tempo di bere la rituale birretta pre-concerto (ne avevo già bevute due prima, forse anche per questo sono in ritardo). Arrivo e mi fiondo dentro il tendone concerti. SBAM. Non faccio in tempo ad arrivare sotto il palco che i miei organi interni iniziano a sobbalzare causa bassi decisamente importanti, Black Cracker in opening a Peaches è sul palco e sta facendo saltare tutti (letteralmente parlando). Berlinese, color ebano e un sorriso contagioso. Un beat che ti intriga, un beat che ti fa chiudere gli occhi (credo sia un grande appassionato di fiori, ha suonato tutto il tempo con una bellissima orchidea sul banco, verso la fine l’ha pure urtata, ma le ha chiesto scusa.) Soliti attimi di vuoto prima del live, stasera han deciso di mettere i Die Antwoord a spezzare l’attesa, mi guardo intorno, il pubblico è ben assortito e variopinto, mi piace.

Silenzio, luci, musica e fanno il loro ingresso due strani esseri di pelo vestiti, si muovono agili sul palco, ed ecco che arriva, lei, la queen dell’electroclash. La sua mise d’ingresso sembra l’abbia copiata a Toffolo dei TARM, con la differenza che lei ha un’enorme vagina in testa. Truccata alla David Bowie inizia a cantare e a muoversi sul palco. La prima cosa che mi viene in mente è: questa qua è una pazza. E proprio mentre mi convinco che sì, in effetti è una pazza, si spoglia e sfoggia un fantastico abito fatto di tette. Sì ho scritto tette. Di silicone, delle grandi tette di silicone ovunque. Finite le prime due canzoni, fanno il loro ingresso sul palco due enormi vagine. Sì, ho scritto vagine. Enormi. Ballano. E ballano bene. Lei canta, balla, si muove e fa morire d’invidia me e tre quarti del pubblico, ha 50 anni e un fisico da paura! La musica suona e la sua performance non ti permette distrazioni, rimango tutto il concerto a guardarla. Sì, perché il suo non è stato un semplice concerto, è stata una performance artistica a tutti gli effetti. “Io sono un essere sessuale”, non fa distinzioni tra generi, ognuno è tanto maschio quanto femmina. Essendo parzialmente d’accordo con lei, continuo affascinata a guardare lo spettacolo. E proprio mentre sembra tutto finito, fa l’ingresso un enorme pene gonfiabile, che occupa quasi tutto il Magnolia, il pubblico estasiato urla, canta, balla. È un pubblico coloratissimo. Peaches è la più colorata donna su un palco che io abbia mai visto, cambia diversi outfit, è un mix fra Madonna e Lady Gaga. La trovo Fantastica. Ma nonostante i vari cambi, poi decide ovviamente di denudarsi e liberare il seno da qualsiasi tipo di restrizione.

Si lancia sul pubblico, si fa offrire da bere e sputa il drink addosso al pubblico ammaliato. Epica la scena di lei che prima del primo bis, con una salvietta si asciuga, in successione: fronte, collo, ascelle, sotto il seno, la pancia, la vagina e il sedere. Per concludere il tutto ci sputa dentro ed è pronta al lancio, ho visto il pubblico spintonarsi pur di prendere quel trofeo così ambito. (Io sinceramente, per quanto abbia apprezzato il suo spettacolo, non so se sarei rimasta lì sotto ad aspettare… ma si tratta di punti di vista). Scende dal palco e quasi subito risale per il primo bis. Scende e nuovamente risale, questa volta a luci spente, si crea una situazione intima ma sempre carichissima! Il concerto finisce, io stocco una sigaretta al volo e mi avvio verso il lontanissimo parcheggio. Mentre cammino fra le foglie decido che sì, questa qua è fuori di testa. E mi piace tantissimo! See you in Berlin PEACHES!

Giulia Bartolini