Milano, giovedì 16 novembre 2017
Serata a suo modo sconvolgente, quella di questo giovedì al Magnolia. Due band, due show, un’unica religione: lo shock. I primi a salire sul palco in perfetto orario sono gli Happy Meals. Il duo elettronico scozzese regala al pubblico una mezz’ora abbondante in cui a far da protagonista è la presenza scenica della frontwoman Lys Taureau, che canta, suona, urla, danza, si insinua in mezzo alla gente abbagliata (e contemporaneamente intimorita) dalla sua energia. Una piacevolissima scoperta.
Venti minuti di cambio palco ed ecco i mattatori della serata, o meglio il mattatore, Angus Andrew, con i turnisti, dignitosissimi, chiamati per questo tour dopo l’abbandono del compagno di sempre Aaron Hemphill. Un’ora di concerto, un’ora di adrenalina pura. Angus si presenta vestito con un abito nuziale femminile rosa, come a indicare la perdita subita (l’immagine è già stata utilizzata per l’orripilante cover dell’ultimo “TFCF”, qui la nostra recensione) e inizia ad agitarsi senza alcun freno inibitorio per la durata dell’intero concerto.
La scaletta è perfetta e pesca brani da ogni lavoro della band. Le influenze elettroniche come quelle noise, quelle funk e quelle punk sono perfettamente amalgamate e creano un muro sonoro impressionante. Si passa quindi dalle nenie fra il celeste e il demoniaco di brani quali l’opener Drum Gets a Glimpse o Emblems of Another Story, al party ultra-ballabile di Houseclouds alle chitarre di Mr You’re on Fire Mr e Plaster Casts of Everything. Il finale è affidato all’ormai classica Broken Witch, uno dei punti più alti della no-wave newyorkese (non solo quella d’inizio millennio). Un concerto da affrontare lasciandosi trasportare dal ritmo della musica come dall’isteria di Angus: un grande spettacolo.
Andrea Manenti
SCALETTA: Drum Gets a Glimpse / Coins in My Caged Fist / Scarecrows on a Killer Slant / Houseclouds / Scissor / Cred Woes / Mr You’re on Fire Mr / Mess on a Mission / Clear Island / It Fit When I Was a Kid / The Overachievers / Brats / Staring at Zero / Plaster Casts of Everything // Emblems of Another Story / Broken Witch

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.