Al centro dell’Alto Adige, a due passi da Bolzano, si trova un luogo affascinante che si adagia all’interno di una dolce conca naturale: il Lago di Caldaro che, oltre ad essere uno dei più grandi laghi dell’Alto Adige è anche il lago più caldo dell’intero arco alpino. Tutt’attorno, una bellissima porzione di terra dal fascino mediterraneo con vigneti, cipressi e oliveti, che in tedesco viene chiamata Kaltern. È qui che da due anni si svolge il “Kaltern Pop Festival”, che sta per tornare dal 26 al 28 ottobre per la sua terza edizione. Proprio quando ormai ci si è preparati a riporre negli armadi i vestiti leggeri, per archiviare nell’album dei ricordi un’altra estate e far spazio all’aria frizzante di ottobre, ecco arrivare il Kaltern Pop, pronto a coccolare il suo pubblico in un abbraccio caldo e accogliente, portandolo a scoprire il cuore dell’autunno: montagne vestite dai mille colori del foliage, che si specchiano in un meraviglioso lago tiepido, incastonato tra i vigneti dell’Alto Adige.
Il Kaltern Pop Festival fa del superamento delle etichette una vera e propria vocazione e, senza pregiudizi di sorta, porta sound ricercati e voci insolite della musica contemporanea da tutto il mondo in una location da favola, costruendo lineup curiose e regalando al pubblico un’atmosfera genuina, di qualità, e sorprendentemente eterogenea. Al Kaltern Pop, infatti, non è difficile poter assistere ad un’esibizione di musica tradizionale irlandese e ad un djset elettronico, così come non è inusuale trovarsi di fronte ad una sezione ritmica afro pop e ad un’improvvisazione free jazz, passando attraverso la classica contemporanea, l’indie-folk e il kraut rock.
Tra i numerosi ospiti di questa edizione vi sono: il cantautore norvegese Erlend Øye, già Kings Of Convenience e The Whitest Boy Alive, nonché nome cardine del New Acoustic Movement dei primi anni Zero, la cantante indie pop Judith Holofernes, ex leader dei tedeschi Wir sind Helden con cui ha venduto oltre un milione di dischi, i belgi Intergalactic Lovers, quartetto art-rock guidato dalla voce carismatica di Lara Chedraoui, il geniale cantautore svedese Loney Dear, il compositore e produttore Martin Kohlstedt, nome di punta della scena neoclassica tedesca, l’originale cantautore austriaco Voodoo Jürgens, l’eccezionale trombonista e cantante svedese Nils Landgren, capace di combinare musica classica e jazz come nessun altro al mondo e Mario Batkovic, fisarmonicista svizzero di origine bosniaca, che con la sua sola fisarmonica riesce a creare un sound unico come se a suonare fosse un’orchestra di synth e non caso scelto da James Holden in persona tra gli artisti che si esibiranno il prossimo novembre al celebre festival olandese Le Guess Who?. Due, gli artisti italiani in programma al Kaltern Pop 2017: Fabrizio Cammarata, cantautore indie-folk dalla voce incredibile, che ha già condiviso il palco con personalità carismatiche del calibro di Patti Smith, Ben Harper e Devendra Banhart e la giovanissima promessa del dream pop nostrano Birthh. Non mancano inoltre ottime proposte emergenti internazionali da tenere d’occhio come il minimal folk degli inglesi AJIMAL e il synth pop dei norvegesi Broen.
Scoprite le piccole perle, non smettete mai di cercare.
TICKETS:
Abbonamento 2 giorni (venerdí 27 ottobre e sabato 28 ottobre 2017) – 89€
Abbonamento 3 giorni (da giovedì 26 ottobre a sabato 28 ottobre 2017) – 99€
Abbonamento ridotto per bambini dagli 8 ai 13 anni (prezzo fisso sia per il biglietto da 2 giorni che da 3 giorni) – 30€
Bambini sotto i 7 anni – gratis
Tutti i biglietti sono disponibili in vendita online sul sito ufficiale
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.