Castelfranco di Sotto (Pisa), 27 luglio 2020
Se mai avessi avuto dei dubbi sulla musica “nuova”, e ne ho avuti, Emma Nolde è arrivata per spazzarli via. Vent’anni di fragilità e forza, la voce ipnotica e il coraggio di mettere a nudo i propri sentimenti. Scriveva in inglese, Emma, poi ha messo quelle canzoni nel cassetto e ha iniziato a scrivere in italiano: “L’inglese era un modo un po’ criptato per dire quello che volevo dire. Eseguivo la canzone magari davanti alla persona cui era rivolta e io mi sfogavo, ma quella persona non capiva e rimaneva tutto com’era, e andava bene così. Poi ho capito che sarebbe diventato ancora più complicato se non avessi cominciato a parlare apertamente, e l’italiano è diventato un po’ una necessità: non avevo più voglia di nascondere, di far capire misteriosamente“.
E’ sopravvissuta al Rock Contest, arrivando al secondo posto, ha presentato alcuni brani al MI AMI TVB, avrebbe dovuto aprire alcuni concerti per La Rappresentante di Lista, ma il lockdown ha annullato tutto, anche l’uscita del suo primo album “Toccaterra”, previsto adesso a settembre. Presenta ovviamente stasera le sue nuove canzoni, in un doppio set al tramonto, solo voce e chitarra, sospesa sul terrazzo di una ex chiesa sconsacrata, oggi teatro.
L’evento si deve a Musicastrada Festival, il festival itinerante che ogni anno sorprende e riempie la Toscana di concerti inusuali, inaspettati e indispensabili. Le limitazioni dovute quest’anno al lockdown, che hanno reso inaccessibili le piazze di volta in volta teatro del Festival, hanno spinto gli organizzatori a scommettere su una dimensione intima e spogliata di ogni sovrastruttura, ripartendo quasi dagli inizi della musica. Scommessa, ovviamente e con immenso piacere, vinta in partenza.
Testo ed immagini sonore a cura di Stefania Pucci