“In The Wild” rappresenta un punto di svolta nella carriera degli Interrupters. Giunti alla fama mondiale in ambiente punk grazie ai primi tre album, tutti e tre supervisionati e prodotti da Mr. Tim Armstrong dei Rancid, qui per la prima volta la band losangelina, pur rimanendo legata alle origini (l’etichetta è sempre la Hellcat e Armstrong è comunque presente come ospite in un brano, As We Live), sembra voler fare un salto in avanti dritta dritta nelle luci e nelle trappole del mainstream.
La produzione smaccatamente più pulita, infatti, riporta alla mente Pink (nei pezzi in battere, il singolo Raised by Wolves su tutti) e No Doubt (in quelli in levare), piuttosto che Rancid e The Specials. Il disco lascia un po’ di amaro in bocca ai fan storici, ma riesce nell’impresa di allargare ancora di più la propria base d’ascolto, anche a chi lo ska-punk fino ad oggi manco sapeva cosa fosse.
Intendiamoci, l’album scorre bene e senza passi falsi, con punte di diamante come l’anthem street Anything Was Better, lo ska classico della già citata As We Live e di In the Mirror, la dancehall di Burdens (con ospiti due membri degli Hepcat) e il roots reggae di Love Never Dies con gli Skints. Ma le due canzoni che più stupiscono positivamente sono quelle maggiormente al di fuori del solito sound del quartetto: My Heart, pezzo pop che potrebbe essere uscito direttamente dalla penna dorata di Roy Orbison nei meravigliosi sixties, e la conclusiva ballad ultra classica con tanto di archi e pianoforte, Alien.
Andrea Manenti

Mi racconto in una frase: insegno, imparo, ascolto, suono
I miei 3 locali preferiti per ascoltare musica: feste estive (per chiunque), Latteria Molloy (per le realtà medio-piccole), Fabrique (per le realtà medio-grosse)
Il primo disco che ho comprato: Genesis “…Calling All Stations…” (in verità me l’ero fatto regalare innamorato della canzone “Congo”, avevo dieci anni)
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Clash “London Calling” (se non erro i Clash arrivarono ad inizio superiori…)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: adoro Batman