Moby non ha mai fatto mistero della sua antipatia nei confronti del neo-eletto Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Ora porta la questione a un livello superiore, annunciando tramite il proprio profilo Instagram di essere a conoscenza di questioni riservate in merito all’attuale governo americano. In particolare, il dossier sui rapporti del presidente con la Russia è accurato al 100% e il loro governo lo ricatterebbe «non solo per essersi fatto pisciare addosso dalle prostitute russe», ma per ben altri motivi. L’amministrazione Trump sta cercando una guerra, per questo sta mettendo navi da guerra al largo della costa dell’Iran: qualora l’Iran reagisse con l’attacco, si creerebbe il pretesto per l’invasione. Moby non si arresta e afferma che il partito repubblicano sta cercando di sbarazzarsi di Trump e dei suoi uomini, su cui l’intelligence di tutto il mondo sta accumulando informazioni altamente compromettenti. Ad informare il cantante newyorkese sarebbero stati alcuni amici che lavorano a Washington DC. Moby conclude il suo post spiegando come queste parole serviranno da testimonianza scritta quando e se le previsioni si avvereranno.
Caterina Gritti
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.