L’elogio dell’errore come risposta all’assillante ricerca di perfezione del nostro tempo, la creazione di un universo nuovo, visionario e libero, in continua evoluzione: sono questi i principi che animano “Nevermind The Tempo”, l’ultimo album degli I Hate My Village, la superband formata da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena).
Un mondo distorto e visionario, che prende forma soprattutto in versione live, un’esperienza che vi consigliamo di non perdere. Mercoledì 24 luglio la band farà tappa a Milano al Castello Sforzesco, e direi che ci vediamo lì.
Il tour proseguirà il 25 ad Assisi (PG) a Riverock, il 27 a Roma a SuperAurora Art & Music Festival, il 28 a Firenze all’Anfiteatro delle Cascine, l’8 agosto a Pesaro per il Soundpark Fest, il 9 a Pineto (TE) a Pinetnie, l’11 a Locorotondo (BA) al Locus Festival, il 14 a Maida (CZ) al Color Fest, il 15 a Lecce al SEI Festival – Specchia e il 6 settembre a Cagliari a KME.
Paolo

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.