Una giornata interamente dedicata alla musica, ai musicisti e a tutti gli addetti al settore, quella tenutasi sabato 3 dicembre a Base Milano. Una lunga ma suggestiva e coinvolgente giornata, fatta di incontri e live, dedicata a tutti i professionisti del mondo della musica. Una fantastica occasione di confronto e collaborazione per tutta la filiera musicale, parola di I Distratti, SMartIt e MusiCraft, ovvero coloro che hanno reso possibile tutto questo, con il sostegno di SIAE. EXYT 2016 è stato anche quest’anno l’appuntamento perfetto tra aspiranti musicisti e professionisti del settore, il posto giusto in cui confrontarsi, mettere in circolo talenti e competenze, collaborare e catalizzare sinergie, aggregarsi ed ampliare la propria rete di conoscenze. Una giornata ben strutturata, pensata per gli artisti affinché potessero presentare i loro progetti e metterli in discussione, per i professionisti che hanno avuto la possibilità di incontrare nuovi talenti e colleghi con cui discutere, ma anche per gli appassionati ai quali sono stati dedicati live e dj set.

Nothing for Breakfast
Durante la giornata si sono svolti tre panel, ognuno dedicato a un argomento che ruotasse intorno a problematiche del mondo musicale. In “School of rock, jazz, rap, pop…” si è discusso di musica e formazione scolastica. La poca rilevanza attribuita all’insegnamento musicale nelle scuole è il fulcro della discussione, alla quale prendono parte alcuni esperti ed insegnanti, che sostengono che musica e teatro potrebbero essere nelle scuole motivo di aggregazione e apporterebbero influenze positive su tutta la didattica. In “Around the world, around the world” si è discusso riguardo le difficoltà che la musica italiana incontra nell’affermarsi oltre confine. Nonostante alcuni artisti e band riescano ad esibirsi all’estero, di base esistono ancora dei limiti. È anche vero che in grandi festival europei come il Primavera Sound di Barcellona o lo Sziget Festival di Budapest la presenza italiana si fa sentire. Ma non basta, ci sono piccoli grandi artisti italiani che meriterebbero di più! In “Radiodays, Nowadays”, ultimo e più acceso dei tre panel, si è parlato di programmazione radiofonica e spazio che questa dedica alla musica indipendente. Una programmazione spesso troppo chiusa non lascia spazio a novità o a uscite discografiche che non abbiano a che vedere con talent show e simili. C’è chi preferisce una programmazione coerente e in linea con la filosofia della radio e sostiene che osare e lasciar posto anche alle realtà nascenti sarebbe controproducente, chi invece lascia spazio anche alla voce indipendente e ne va fiero.
Una delle ampie sale ha ospitato anche dei Meet & Connect, ovvero focus e speed date durante i quali giovani artisti hanno potuto richiedere individualmente delle vere e proprie consulenze su misura e presentare i loro progetti ad esperti del settore. In Base poi, oltre alla musica, hanno trovato spazio anche altre forme di arte. Quella fotografica, con “Hands of Music & other details” di Simarght Ph, la fotografa delle mani degli artisti, e quella pittorica, con i ritratti di Andrea Spinelli, il live painter del rock’n’roll, ovvero quello che potreste beccare sotto i palchi ai concerti di Milano e dintorni con cavalletto, tela e colori.

Joan Thiele
Ad intervallare questi momenti formativi con attimi di più spensierata euforia sono stati i quattro live tenutisi nella sala concerti. Al mattino i Nothing for breakfast, fiorentini ma dal sound americano, ci hanno accompagnato durante l’ora del brunch con il loro electronic space. Nel pomeriggio sul palco la giovane Joan Thiele, accompagnata dagli ETNA, ci ha deliziato con il suo soul tanto ingenuo quanto aggressivo. In serata poi, prima del gran finale, i Discoverland, ovvero Pier Cortese e Roberto Angelini, in chiave completamente diversa dalle versioni originali, ci hanno suonato e cantato grandi classici dalla storia della musica. Ultimo live della giornata quello di Cleo T, cantautrice francese, che ha portato a Milano uno spettacolo di musica elettronica e dipinti digitali in movimento. Il tutto si è concluso con un dj set fino a notte. Sì a più giornate come questa.
Marilena Carbone

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.