Gli Editors sono tornati in Italia per tre date. L’occasione è presentare il recente “Best Of” intitolato Black Gold, che include i 15 anni della band. Siamo stati alla prima delle due date milanesi che si sono tenute all’Alcatraz. Qui sotto travate il nostro report, le fotografie e i video salienti della serata.
Live Report
Quanto durano 15 anni? Sì certo, durano 15 anni, risponderanno i più razionali di voi. Eppure assistendo ad almeno una delle tre date tenute dagli Editors questa settimana in Italia ci viene da sospettare che 15 anni possano volare veloci come un riff tagliente di chitarra, un accordo tetro di piano o una delle iconiche pose di Tom Smith, e risultare comunque densi di emozione.
La prima cosa che si nota sono certamente le dimensioni della venue e la capienza relativa. Siamo stati tutti almeno una volta all’Alcatraz di Milano, non è certo una novità. Lascia però da pensare come gli Editors venissero da due anni consecutivi di palazzetti (tra cui il Forum di Assago) e una performance da headliner di un Primo Maggio di qualche anno fa. Rivederli quasi “ridimensionati”, benché con due date quasi esaurite e con una produzione sicuramente più artigianale (sempre di classe il lightshow proposto), ci fa sospettare che le ultime produzioni non abbiano reso come sperato.
Sia gli inediti della raccolta “Black Gold”, sia l’ultimo disco “Violence”, con compendio di remix a firma di Blanck Mass, non hanno riscosso quello che probabilmente per la band di Stafford doveva essere il definitivo salto di fama. Al di là di queste considerazioni, che lasciamo a chi la musica la cerca di ridurre solo a biglietti strappati e numero di streaming, spesso fittizi, quello a cui si assiste è uno show di una band nel pieno della maturazione artistica, adulta ma ancora aggressiva e a tratti devastante.
Spesso accusati di rimbalzare sempre tra una reference e l’altra (prima Joy Division, poi Depeche Mode e U2 e infine Coldplay meno lumaconi), gli Editors hanno oggi un’identità consolidata, un repertorio di tutto rispetto e una compattezza di gruppo rara, grazie anche alla mai chiassosa ma sempre puntuale capacità da frontman di Tom Smith. La scaletta fa ovviamente eco alla raccolta “Black Gold”, singoloni da tutte le epoche della band sapientemente mescolati, senza rinunciare a chicche sparse come caramelline per chi non ha mai tradito sin dal 2005.
Apprezzabile il quarto d’ora di attacco con brani estratti dai primi lavori più marcatamente post-punk, nell’ordine An End Has a Start, Bullets, Bones ed Escape the Nest, per poi passare alle recenti Magazine, Upside Down, Violence e Frankenstein. Il mordente di questi ultimi nuovi brani è a onor del vero sbilenco e claudicante, ne sono prova gli smarthpone che si abbassano come a sottolineare un momento poco significativo dello show, per poi rialzarsi in massa sul pezzone da 90 piazzato a metà setlist: Papillon rimane la hit che tutt’oggi si può regolarmente trovare a una serata di clubbing berlinese.
Il momento acustico viene assegnato a The Weight of the World tratta da “An End Has a Start”, bella ora come allora, così come la successiva Spiders. A Ton of Love rimane uno di quei pezzi travolgenti che gli U2 non scrivono più da almeno 25 anni. Curioso come la chiusura pre-encore venga riservata a brani rari, misconosciuti dai più: Fingers in the Factories e You Are Fading, dedicate a tutti i fan della prima ora e tratte dal debutto “The Back Room”, ci portano indietro, molto indietro.
Stesso discorso vale per il bis, aperto dalla laconica Distance, che però lascia spazio alla massima emozione che un fan degli Editors può sperimentare: il trittico in chiusura formato da The Racing Rats, Munich e l’incommensurabile e salvifica bellezza di Smokers Outisde the Hospital Doors ci ricorda che 15 anni possono davvero volare via come un colpo di charleston in levare, una chitarra strozzata che distorce il sereno, una linea di basso precisa e tellurica o una qualsiasi parola cantata dalla voce di Tom Smith. Alla facciazza dei più razionali di voi.
Andrea Fabbri
SCALETTA
An End Has a Start
Bullets
Bones
Escape the Nest (guarda il video)
Magazine
Sugar
Upside Down
Violence
Frankenstein
Papillon
Ocean of Night
The Weight of the World – Tom solo acoustic (guarda il video)
Spiders
A Ton of Love
Formaldehyde
Life Is a Fear – Tour debut (guarda il video)
Blood
Fingers in the Factories
Walk the Fleet Road
You Are Fading
Encore:
Distance
The Racing Rats
Munich
Smokers Outside the Hospital Doors
PHOTO GALLERY
Ph: Nicola Braga