Quello che segue è un piccolo tour dei locali di Milano fuori dalle mappe dei locali canonici, di concerti il cui cachet si accumula facendo girare un cappello per le mance, di serate che si teme siano interrotte per l’arrivo della polizia, trasmissioni radiofoniche lanciate da uno strano furgone, corner acustici e anche qualche bicchiere di troppo. Insomma, se siete tra quelli che “però una volta i concerti all’Alcatraz costavano dieci euro” o quelli che “oggi non faccio tardi” (e poi sono le tre di mattina), allora non potete lasciarvi sfuggire questi 10 milanesissimi locali.
Piano Terra
Spazio occupato e autogestito. Sedie di plastica, una porta tappezzata di adesivi, la gente che staziona davanti con le birre in mano. Argomenti gettonati: quella strana scena musicale medio-orientale, i Cinque Stelle alle Europee, o qualcosa del genere, collettivi e varie dell’Università Statale, i colleghi del Lume, i prossimi concerti che si accumulano sul calendario. Si scende al piano di sotto, e con un impianto minimale succede di ascoltarsi, nel cuore di Milano, alcuni tra i progetti più interessanti della scena milanese (e non). Se non siete già frequentatori abituali, significa che vi siete persi concerti magnifici come quelli del The Taan Trio di Alberto Turra, degli WU o dei Cacao.
Via Federico Confalonieri 3, quartiere Isola
Bar Bah
Barettino nel cuore di Isola, un divano scassato, le prese USB sotto al bancone e luogo di ritrovo serale per tutti (e ultimi) romantici del quartiere. Tra i frequentatori abituali anche Francesco Bianconi dei Baustelle, Kole Laca de Il Teatro Degli Orrori, ma anche i chitarristi Remo Bianchi e Dario Marandino. Talvolta ci è capitato di vederci dentro Coez di passaggio a Milano o lo stesso Pierpaolo Capovilla la sera di Natale. Esattamente dove c’era un kebabbaro, oggi c’è uno dei luoghi più magici di Milano, che quasi ogni giovedì ospita (oltre a un considerevole numero di ubriaconi solitari) dei concertini acustici in vetrina, talvolta anche in collaborazione con PopUp di Radio Popolare che organizza una stazione mobile girovagando per Isola.
Via Luigi Porro Lambertenghi 20, quartiere Isola
Garage Moulinski
Da cercare con pazienza, incastrato al 4 di via Pacinotti a Milano, cucina e bar in ambiente che si può tranquillamente definire hipster. Un palco sullo sfondo di una libreria, un pianoforte a coda e una programmazione prevalentemente jazz (in tutta l’ampiezza estrema e contraddizione del termine). Se chiedete un consiglio sul vino bianco, cercheranno di indirizzarvi a tutti costi sulla birra artigianale alla spina (vi conviene cedere, ve lo dico per esperienza). Ritrovo per viandanti musicali solitari e per compagnie di amici un po’ intellettuali da soddisfare a tutti i costi. Memorabile il recente live di Rosario Di Rosa con i suoi fedeli Basic Phonetics: in cinque sul palco che non era scontato neanche ci si stesse tutti, per presentare dal vivo il suo nuovo “Crossroad Blues”… E non c’era location migliore per farlo.
Via Antonio Pacinotti 4, quartiere Portello
Gattò Robe & Cucina
Tutti i musicofili appassionati milanesi lo conosceranno già molto bene per i suoi live del lunedì e per la direzione artistica di Barnaba Ponchielli. Situazione ambita da molti musicisti, che spesso adattano il proprio set al luogo (come fu per gli Endrigo o Pietro Berselli, per citarne un paio tra i tanti, che abbassarono drasticamente i toni), il Gattò è sicuramente un locale unico. Un posto speciale in cui accalcarsi e ammassare le sedie per vedere qualcosa, senza intralciare il via vai dell’aperitivo, e l’occasione di vedere band in una veste intima e acustica abbastanza rara. Tavoli all’aperto sempre strapieni, calici di vino abbondanti, il dopo lavoro perfetto per tutti i lunedì troppo fiacchi.
Via Castel Morrone 10, quartiere Dateo
Auditorium Demetrio Stratos
Nella sede di Radio Popolare in via Ollearo, l’Auditorium Demetrios Stratos può vantare di aver ospitato solo negli ultimi anni ospiti del calibro di Verdena, Bugo, Il Teatro Degli Orrori, Nicolò Carnesi, Lucio Corsi…. ma la programmazione comprende anche piccoli nomi meno affermati (come, di recente, gli esplosivi Deaf Kaki Chumpy), prima celebre per i live del venerdì, poi del giovedì. I concerti all’Auditorium, sempre rigorosamente gratuiti e trasmessi in diretta radiofonica nazionale sono un ritrovo per intellettuali politicamente un po’ nostalgici che si ritrovano, vinello in mano, ad ascoltare qualsiasi concerto vi capiti, affezionati a prescindere, ragazzini che capitan lì per caso una tantum per sentire Dutch Nazari, agli addetti ai lavori che, chiacchieroni al bar, si ritrovano a parlar di partita IVA e del look di Tommaso Paradiso.
Via Privata Ulderico Ollearo 5, quartiere Ghisolfa
Wasabi
E per tutti i mercoledì di noia in cui neanche Chi L’Ha Visto può risollevarvi, sappiate che il Wasabi di Isola ospita dei concertini acustici, scusa ottima per riempire il marciapiede di chiacchiere (e no, le impalcature e i lavori in corso non fermano proprio nessuno) e persone, vino rosso francese (direttamente dalle vigne del fratello della proprietaria, chiederle maggiori info perchè finirete a non bere altro), pettegoli che poi si spostano a far chiusura al Bar Bah dopo le due di notte, musicisti che commentano altri musicisti. Un nuovo ritrovo per bevitori notturni e per tutti quei socievoli asociali in cerca di un luogo che li possa accogliere.
Via Antonio Pollaiuolo 8, quartiere Isola
La Ribalta
Giovane birrificio nel desertume alle derive della Bovisa, La Ribalta s’è imposta facilmente come un punto di riferimento underground della scena musicale milanese. Un piccolo palco tra pareti di compensato, birre artigianali (tra cui la super gettonata e autoreferenziale Zona 9 e, nei periodi giusti, birre alle arance o alle castagne), uno spazio all’esterno per i fumatori incalliti e per quando fa più caldo, ci hanno suonato i Giorgieness, i Gecofish (insomma, lo spazio è piccolo ma non c’è paura di pestare), ma anche i Pocket Chestnut o Alberto Turra. Per gli amanti dei luoghi isolati, delle luci calde e soffuse e per chi si è sempre chiesto dove parcheggiano i furgoni della Bartolini.
Via Cevedale 3, quartiere Bovisa
Lume
Luogo di ritrovo per tutti gli iscritti ed orbitanti della Civica di Jazz, per qualche tempo in una cripta occupata in zona Missori, per pochissimo nell’ex cinema Orchidea a Cadorna, e da qualche anno in un umido cunicolo scavato all’interno delle collinette di Porta Venezia. Amari a due euro, divanetti, una stufa e un palco che si impegna a portare quasi ogni mercoledì (ma non solo), musica di qualità da ascoltare avvolti nei cappotti e nelle sciarpe. Anche personalità del calibro di Vinicio Capossela hanno sempre sostenuto la causa del Lume, che speriamo che nessuno ci tolga mai più. E per la millesima volta no, non c’è il bagno!
Viale Vittorio Veneto 24, quartiere Porta Venezia
Bachelite
E se al Lume il mercoledì sera siete stati socievoli e attenti, avrete sicuramente sentito i Civici ed ex Civici confabulare per organizzare nuove e virtuose jam session al Bachelite, da accompagnare con il via vai dei camerieri dalla cucina, Negroni a 6 euro e aperitivo servito al tavolo. Locale di appassionati e con una programmazione musicale studiata e attenta, mai nessun ingresso nè tessere, un ambiente che qualcuno ha definito post industriale, un soppalco con sedie e tavoli per osservare i musicisti dall’alto e non avere paura di disturbare se si è in modalità gossip. Un po’ come quando ci si trova nei bar giusti di Isola, una perenne sensazione esser a una festa in casa, con qualche imbucato da cui farsi offrire da bere.
Via Vertoiba 3, quartiere Porta Vittoria
Germi
Quando si cominciava a parlare di questo posto ho chiesto che tipo di luogo fosse a un giornalista che aveva già avuto modo di capirci qualcosa: “Una libreria. Che se la tira tantissimo.” E in sostanza, per quanto a Germi sia veramente difficile non essere già affezionata, non sono in grado di trovare una definizione migliore. Sulle ceneri dell’ex Cicco Simonetta, nasce questo nuovo spazio di contaminazione con lo zampino di Manuel Agnelli & Co. Un bar con una libreria, live studiati e unici, reading e probabilmente un nuovo punto di ritrovo per nostalgici degli anni Novanta, lettori di biografie musicali, fan degli Afterhours e nuovi chiacchieroni che già hanno fatto online la registrazione della tessera ACSI.
Via Cicco Simonetta 14, quartiere Sant’Agostino/Porta Genova
A cura di Morgana Grancia
Mi racconto in una frase: 26 anni di cose, musiche, concerti sotto la pioggia, film notturni, maratone seriali e relative conseguenze.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica: La Corte dei Miracoli (Milano), Arci L’Impegno (Milano), Circolo Ohibò (Milano).
Il primo disco che ho comprato: The Strokes – Is This It
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Strokes – Is This It
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate, ma ve la racconto lo stesso: Mi fanno paura i gabbiani.