Introduzioni che durano minuti, una voce sofferta ma in grado di cullare l’ascoltatore, temi dark che si notano sin dalla lettura dei titoli, copertina in bianco e nero, tanta melodia creata dal sovrapporsi di differenti trame musicali suonate da diversi strumenti. I Cure sono tornati dopo sedici anni di pausa discografica e l’hanno fatto con un album in cui il loro marchio è riconoscibilissimo. Le atmosfere rimandano insistentemente al capolavoro “Disintegration”del 1989 e incredibilmente il paragone regge.
Consegnato ai fan sparsi in tutto il mondo come una sorta di testamento di Robert Smith e soci (ma speriamo non abbiano davvero chiuso qui la loro lunga e iconica carriera), “Songs Of A Lost World” regala otto nuovi brani che non sfigurano affatto con il materiale passato.
Si comincia con il colpo al cuore di Alone («This is the end of every song that we sing») per continuare con la ballad orchestrale And Nothing Is Forever, uno di quei pezzi da far piangere stringendosi forte al buio.
È poi il turno del singolo A Fragile Thing, che poi lascia spazio alla marcetta funerea di Warsong. Stupisce velatamente il suono elettronico di Drone:Nodrone (anche se i Cure già nei nineties ci avevano regalato un brano come Wrong Number), ma si torna al romanticismo di stampo classico con I Can Never Say Goodbye e al mondo introverso e soggettivo del frontman con All I Ever Am.
Il finale è invece affidato alla colossale Endsong, che chiude il cerchio rispetto al principio («Left alone with nothing at the end of every song»). Uno dei punti più alti di una carriera da incorniciare.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase: insegno, imparo, ascolto, suono
I miei 3 locali preferiti per ascoltare musica: feste estive (per chiunque), Latteria Molloy (per le realtà medio-piccole), Fabrique (per le realtà medio-grosse)
Il primo disco che ho comprato: Genesis “…Calling All Stations…” (in verità me l’ero fatto regalare innamorato della canzone “Congo”, avevo dieci anni)
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Clash “London Calling” (se non erro i Clash arrivarono ad inizio superiori…)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: adoro Batman