Vi piace lo space rock? Quello di oggi ma con le radici nei 70, con quelle sonorità psichedeliche così familiari (nel senso di stra-note) eppure così attuali, contemporanee? Allora i Moon Duo sono quello che fa per voi. Duo made in San Francisco, lui (Ripley Johnson dei Wooden Shjips) barba lunga e una meravigliosa chitarra Airline, lei (Sanae Yamada) capelli lunghi e tastiere, hanno composto uno dei dischi più gustosi del 2012, Circle. Li abbiamo visti live al Magnolia qualche mese fa e hanno sfoderato un gran suono sul palco. Il loro tour promozionale per l’ultimo album, Shadow Of The Sun (Sacred Bones), li riporta nel Bel Paese, questa volta nelle città di Roma, Ravenna e Brescia per tre date estive a luglio.
Successore di Circles il nuovo lavoro è “il risultato di mesi di profonda incertezza”. Ad anticiparlo, la traccia Animals, primo estratto a tinte horror-psych, che rimanda a sonorità tipiche del primo west coast punk. Gli ingredienti restano comunque gli stessi: chitarre acide, riff kraut, drum muchine, distorsioni, riverberi e voce sussurrante per un sound lisergico ispirato da band come Silver Apples, Royal Trux, Moolah, Suicide e Cluster.
Band da tenere sott’occhio e da vedere assolutamente live.
ASCOLTA IL SINGOLO FREE THE SKULL
MOON DUO LIVE
19 luglio 2016 – Roma – Ex Dogana
biglietto 10 € + d.p. – prevendite a breve: www.i-ticket.it
info: elsewhere.roma@gmail.com
20 luglio 2016 – Ravenna – Hana–Bi
Ingresso gratuito
www.bronsonproduzioni.com
21 luglio 2016 – Brescia – Musical Zoo
www.musicalzoo.it
A cura di Francesca Arceri

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.