Dopo aver cannibalizzato il progetto Bloc Party – fino all’ultimo discutibile album Hymns realizzato dopo l’abbandono di Matt Tong e Gordon Moakes – e due album di elettronica (Boxer del 2010 e Trick del 2014) che si sarebbe potuto tranquillamente evitare, Kele Okereke torna a produrre un nuovo progetto.
Ancora una volta è una fitta al cuore per tutti quelli che nei primi anni 2000 si erano innamorati di quelle sonorità fresche che portava con i suoi Bloc Party.
Dai primi estratti sembrerebbe essere un album a metà tra folk e beat elettronici (sul serio Kele, ma che cazzo stai facendo?).
Non ci resta che mettere le cuffie, far partire Silent Alarm e fare finta che nulla di tutto questo sia mai successo.
Yemaya
Pubblicato un paio di mesi fa e dedicato alla figlia in arrivo
Streets Been Talkin
Secondo singolo estratto dall’album in uscita
Fatherland Tracklist:
1. Overture
2. Streets Been Talking
3. You Keep On Whispering His Name
4. Capers
5. Grounds For Resentment (feat. Olly Alexander)
6. Yemaya
7. Do U Right
8. Versions Of Us (feat. Corinne Bailey Rae)
9. Portrait
10. Road To Ibadan
11. Savannah
12. The New Year Party
13. Royal Reign
Simone Casarola (@simocasarola)

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.