Father John Misty non ha preso molto bene l’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti (e come dargli torto). Dopo essersi dedicato a una lunga polemica a colpi di commenti – ora cancellati – su Facebook, il poliedrico artista americano ha pubblicato su Soundcloud una ballata per piano e voce intitolata Holy Hell, praticamente un breve riassunto di come stanno le cose in patria (“Hell/ Holy hell, holy hell/ Damn, the future ain’t looking so bright”). Ma invece di abbandonarsi alla disperazione che pervade tutto il brano, la nota positiva sul finale risolleva un po’ gli animi (“The world won’t end unless we want it to/ There’s no one in control/ And it’s our life to choose”). Preoccupazione sì, ma pur sempre con una luce in fondo al tunnel.
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.