Il tour europeo degli Eagles Of Death Metal ha riportato la band a suonare nella capitale francese ieri sera, sul palco dell’Olympia. L’evento, a cui erano stati invitati gratuitamente tutti i sopravvissuti del Bataclan, è stato molto intenso, ovviamente. Jesse Hughes ha detto ai propri fan che voleva finire quel concerto brutalmente interrotto tre mesi fa.
“Bonsoir Paris, siamo pronti per questo!” ha gridato Hughes alla folla esultante. In un’atmosfera “incredibilmente euforica” (come riporta Colin Paterson, corrispondente di BBC News) si è dato fondo al repertorio energico della band. Ma per cominciare, nel mezzo della prima canzone della setlist (I Only Want You), hanno dedicato 89 secondi di silenzio in memoria delle 89 vittime dell’attacco del 13 novembre 2015.
In un’intervista prima del concerto con la TV francese iTélé, Hughes ha confermato le sue posizioni a favore del possesso delle armi, nonostante il massacro vissuto in prima persona. La conduttrice Laurence Ferrari gli ha chiesto se il trauma subito avesse in qualche modo cambiato la sua visione sul tema “armi”, ma Hughes, che aveva già dichiarato il suo supporto a favore del diritto del possesso di armi negli USA, ha riconfermato la sua opinione per cui tutti dovrebbero essere armati.
“Il vostro divieto francese sulle armi ha in qualche modo impedito che morisse anche una sola delle persone morte al Bataclan? Se qualcuno pensa di sì vorrei proprio sentirglielo dire, perché io non credo proprio. Penso che l’unica cosa che abbia fermato l’orrore siano stati alcuni fra gli uomini più coraggiosi che abbia mai visto in vita mia che si sono gettati di testa in faccia alla morte con le loro armi. […] Lo so che molti saranno in disaccordo con me, ma mi sembra chiaro: così come Dio ha creato l’uomo e la donna pari, allo stesso modo le armi hanno reso pari quegli uomini quella notte. E odio che sia così. Penso che l’unico modo in cui forse il mio pensiero sia cambiato è che fino a quando nessuno al mondo avrà un’arma, tutti devono possederne una.
Il cantante ha parlato anche del ritorno della band sul palco in seguito al tragico attacco che ha ucciso fra i tanti anche un membro del loro staff: “Abbiamo ricevuto un tale supporto e affetto travolgente da parte di tutti, è stato commovente. Ci ha sopraffatti. Non vogliamo deludere nessuno. […] Penso che quello che davvero dobbiamo fare è semplicemente divertirci insieme in modo da lasciarci alle spalle tutta questa merda in modo definitivo, non vogliamo che ci insegua per il resto delle nostre vite” ha concluso Jeff Hughes.
a cura di Francesca Arceri
Jesse Hughes “Une responsabilité sacrée pour… di ITELE

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.