Da un paio di mesi in tutta New York sono comparsi dei cartelloni criptici con scritto solo 4:44.
Inutile sottolineare l’hype che si è creata intorno a questo fenomeno. Tutti gli indizi portavano alla release di un nuovo album di un artista legato alla grande mela.
Così è stato: è uscito 4:44 il nuovo album di Jay-Z.
Il disco è disponibile per ora – come logico aspettarsi – solo su Tidal, il servizio di streaming musicale lanciato dall’artista stesso nel 2014.
All’interno del 13esimo lavoro di studio di Jay-Z fanno comparsa tutti i membri della famiglia Carter: dalla madre a Beyoncè fino Blue Ivy tutte segnate come featuring a diverrsi brani.
Sul significato del nome dell’album – omonimo ad una delle canzoni al suo interno – Jay-Z si è così espresso:
“4:44′ is a song that I wrote, and it’s the crux of the album, just right in the middle of the album. And I woke up, literally, at 4:44 in the morning, 4:44 AM, to write this song. So it became the title of the album and everything. It’s the title track because it’s such a powerful song, and I just believe one of the best songs I’ve ever written.”
Link: https://tidal.com/album/75413011
Simone Casarola (@simocasarola)

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.