Se Gary Lucas avesse semplicemente deciso di pubblicare un disco che raccogliesse i pezzi scritti con Jeff Buckley, avremmo tutti pensato a una furba operazione commerciale. Il grande chitarrista americano, che vanta appunto una collaborazione con l’artista prematuramente scomparso nel 1997, estrae invece dal suo immancabile cappello a tesa larga due incredibili sorprese: cinque pezzi inediti e la voce di Davide Combusti, in arte The Niro, che per una strana coincidenza indossa anch’egli un cappello, nella fattispecie una bombetta.

Tra i pezzi nuovi spicca No One Must Find You Here, con una chitarra precisa e gelida come la lama di un coltello che prepara l’ingresso alla voce di The Niro in un brano che sembra gli sia stato cucito addosso. Story Without Words, un altro inedito, è una cavalcata western in cui il cavallo è spronato all’inverosimile. Qui la voce, nel suo suggestivo schiarirsi, ne inventa il ritmo. In the Cantina, Bluebird Blues e Distortion chiudono il lotto degli inediti.

Da Mojo Pin in avanti, il disco recupera le canzoni che tutti abbiamo già stampate nella memoria. La scelta di non eseguire pedissequamente le versioni originali, come accade anche in Grace, risponde alla volontà di dare loro una nuova vita. Consiglio quindi di non perdersi in sterili paragoni. Approfittiamo per riascoltarci splendidi pezzi, con arrangiamenti nuovi e una voce comunque bellissima.

Massi Marcheselli

 

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