Daniele Nick è un autore e polistrumentista romano. Nato nel 1994 ha già inciso più di quaranta singoli divisi in vari generi, accomunati dal suo fermo animo rock a cui occasionalmente aggiunge contaminazioni pop. Nel 2019 ha racchiuso i suoi brani in due raccolte intitolate “Blu” e “Rosso”: qui le canzoni sono distribuite in base alle emozioni da cui derivano, blu per l’amore e rosso per l’odio.

Mediocrità è il suo ultimo singolo prodotto da Orange Park Records e distribuito da Believe Distribution. Si tratta diuna critica aperta verso coloro che esprimono giudizi affrettati basati esclusivamente sull’apparenza. Daniele Nick esprime il disagio di non sentirsi mai al posto giusto, dovuto alla totale mancanza di empatia di chi ha attorno. Parole forti e messaggi provocatori, sono le armi con cui l’artista grida la propria opinione e trova la forza di essere sé stesso.

Il video di Mediocrità è realizzato in computer-generated imagery. Ci porta all’interno di un paio di cuffie, dentro i fili, dove la musica scorre come sangue nelle vene. Sullo sfondo esplodono scosse elettriche e roteano vinili mentre Daniele Nick, in versione animata, si fa largo tra le note per intonare il suo brano.

I messaggi che l’artista vuole trasmettere con questo video sono diversi e complementari. Daniele attraverso la musica riesce a mettersi a nudo ed esprimere le proprie emozioni e pensieri senza maschere o barriere. Da qui la scelta di mostrare il suo alter-ego e di presentarsi all’interno di un paio di cuffie, unico mezzo per avere voce ed entrare in testa.

Potete gustarvi il video in fondo a questo articolo. Prima, però, abbiamo fatto qualche domanda a Daniele Nick per conoscerlo meglio.

 

Chi è Daniele Nick? Qual è la sua storia?

Daniele Nick è il mio alterego. Il lato pazzo e artistico di Daniele Naticchioni. Credo non ci sia modo migliore di raccontare la mia storia che attraverso i brani che sono usciti e quelli che usciranno. Mi sono veramente messo a nudo riportando tutto quello che mi è successo nel corso di questi 28 anni e, per certi versi, è come se i singoli fossero collegati tra loro narrando così un’unica grande storia. Sono un ragazzo estremamente timido che ha voglia di dire sempre la verità sfruttando la potenza della musica.

In quale definizione ti riconosci di più? Cosa ne pensi di cantautore rock?

Mi piace definirmi ARTISTA FOLLE.

Il tuo nuovo singolo, Mediocrità, parla di inadeguatezza e giudizi affrettati. In generale nei tuoi testi usi spesso un approccio critico alla realtà che ci circonda e alla società. Scrivere canzoni ha anche una valenza politica?

Per qualcuno è probabile di sì. Il bello della musica è che ogni persona che ascolta un brano può sentirci quello che vuole e farlo suo. Non mi interessa la politica, ma ci sono tante cose che non funzionano bene. Quando compongo mi piace spronare me stesso e gli ascoltatori a non arrendersi mai nonostante tutto.

Hai pubblicato più di 40 singoli in 6 anni. Non credi più nel formato album?

Diciamo che per come vanno le cose al giorno d’oggi, l’unico compromesso che ho scelto di accettare è quello dei singoli nonostante la mia mentalità vintage. Un brano ha bisogno di tempo per essere interiorizzato. Per questo uscire con un singolo ogni due mesi dà la possibilità all’ascoltatore di metabolizzare e capirne ogni sfaccettatura. In ogni caso, penso che continuerò a far uscire singoli e raccolte di brani, che vorrei diventassero raccolte di vinili.

 

A cura di Paolo

 

Foto di copertina: Lisa Schiavoni