Ci hanno pensato i My Morning Jacket a salvare Tim Showalter dalla depressione. Dopo “Hard Love”, il cantautore era alquanto disilluso, tanto da credere di non riuscire più a scrivere canzoni. Così Carl Broemel, Bo Koster, Patrick Hallahan e Tom Blankenship sono andati a trovarlo a Louisville, dove hanno inciso “Eraserland”, sesto album in studio di Strand of Oaks, per Dead Oceans. Disponibile qui su Amazon.
Showalter ha sempre dato forma agli alti e bassi della sua vita nelle canzoni, e anche questa volta i brani hanno trovato dimora nelle melodie rock che il cantautore ha abbozzato in una settimana sulla spiaggia, e che sono state registrate ai La La Land Studios di Louisville con la produzione di Kevin Ratterman e l’intervento d’eccellenza di Jason Isbell.
L’album inizia sottovoce, e dopo un minuto e mezzo di Weird Ways vengono svelate le chitarre. Il riff di Keys, scritta per la moglie, è praticamente identico a quello di Via Chicago degli Wilco, e qua e là si scorgono tracce di influenza da The War On Drugs. Visions è il dramma alla Pink Floyd, mentre Eraserland è la perfetta fusione tra le tenebre dei sintetizzatori e la batteria di Patrick Hallahan.
Le vere chicche dell’album sono i due brani più lunghi, Forever Chords e il trip assoluto della bonus track strumentale Cruel Fisherman, dalla durata complessiva di quasi venticinque minuti. Chiusura perfetta di una tracklist coerente e omogenea.
L’intervento provvidenziale dei My Morning Jacket ha permesso a Showalter di esorcizzare i propri fantasmi e di dare alla luce un album ricco di qualità. Pazzesca l’intensità emotiva che si trascina per tutto l’ascolto. Promosso a pieni voti.
Mattia Sofo
Consigli per l’acquisto
Mi racconto in una frase: “Il segreto è il whiskey” (dopo aver ottenuto il foglio rosa)
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica: Alcatraz (Milano), Serraglio (Milano), Circolo Ohibò (Milano)
Il primo disco che ho comprato: Doveva essere qualcosa di Ligabue.
Il primo disco che avrei voluto comprare: Pink Floyd – Atom Heart Mother
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: Mi piace andare al cinema da solo.