Gli Spiritualized sono tornati a quattro anni di distanza da “And Nothing Hurt”. Jason Pierce, aka J Spaceman, sembra essere sempre lo stesso. Malgrado una pandemia di mezzo, l’artista inglese prosegue infatti sulla propria strada senza grossi cambiamenti di rotta. Anzi, stando alle sue parole, la pandemia sembrerebbe avergli persino fatto bene: «Mi sentivo come se mi fossi allenato tutta la vita per questo», ha detto a proposito di una solitudine sì forzata, ma anche molto piacevole se affrontata con positività.

“Everything Was Beautiful” segna un ritorno alle sonorità live di almeno un ventennio fa. La copertina del disco e la prima traccia rimandano al capolavoro ancora insuperato “Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space”. Lasciamoci quindi cullare dall’amore totale che trasuda dal testo di Always Together With You, costruita per stratificazioni, come succedeva per la title track del già citato album del 1997.

Il resto della scaletta non è da meno. Si va dall’ossessività psicedelica fra Brian Jonestown Massacre e Dream Syndicate di Best Thing You Never Had (The D Song) alla ballad orchestrale con tanto di cori gospel Let It Bleed (for Iggy), dal country piangente Crazy al rock metropolitano di The Mainline Song / The Lockdown Song, dall’ipnotica The A Song (Laid In Your Arms) al blues spaccacuore della conclusiva I’m Coming Home Again. Gli Spiritualized si confermano per l’ennesima volta una certezza.

Andrea Manenti