Mr. Silla e Jakko Eino Kalevi sono due musicisti scandinavi che si sono esibitidomenica sul palco del teatro Franco Parenti di Milano al party di chiusura del festival letterario I Boreali, sostenuto dalla storica casa editrice Iperborea. La musica di Mr. Silla (spoiler, è una ragazza) rappresenta un ideale punto di incontro tra le sonorità di “The XX” e “The Knife”, mentre Jakko è uno sparuto elfo finlandese, ex autista di tram, che potrebbe benissimo essere l’ater ego nordeuropeo di Ariel Pink. Il suo ultimo disco, omonimo, impasta suoni sintetici old-school che ricordano l’Angelo Badalamenti di Twin Peaks con lo sgangherato indie lo-fi di band americane come Beat Happening o Sebadoh.

Per l’occasione abbiamo deciso di fare una doppia intervista: domande brevi, le stesse per entrambi, e risposte brevi. Sì, un po’ stile “Le Iene”.

 NOME – S: Silla // J: Jakko Savolainen

ETA’ – S: 32 // J: 32

DA DOVE VIENI? S: Sono di Reykjavík, ma vivo a Berlino.  // J: Sono di Jyväskylä, che è una città finlandese, ma adesso vivo a Berlino.

IL NOME DEL TUO ULTIMO ALBUM

S:E’ un self-titled, quindi si intitola “Mr. Silla”.

J: E’ un self-titled, si intitola “Jakko Eino Kalevi”.

DESCRIVI LA TUA MUSICA CON 3 PAROLE O 3 AGGETTIVI

S: Direi che la mia musica è adatta per essere ascoltata mentre si guida, come sottofondo per un bacio alla francese e per guarire un cuore infranto.

J: Experimental, poppy… Poppy, è un aggettivo? Sì, dai lo può essere. E… Soft.

NOMINA ALCUNI ARTISTI CHE HANNO INFLUENZATO IL TUO PROCESSO CREATIVO

S: Direi PJ Harvey, una delle mie artiste preferite di sempre. Lei e Bjork sono due grandi influenze. Lo sono dal punto di vista musicale, ma anche perché sono delle ragazze che dimostrano come nella vita anche noi possiamo arrivare a fare grandi cose e quindi penso riescano ad infondere in tutto il genere femminile il coraggio necessario ad inseguire i nostri sogni.

J: Se parliamo dell’ultimo album nominerei sicuramente Lindsey Buckingham dei Fleetwood Mac. Se ripenso alle tracce contenute nel disco mi accorgo che ognuna ha influenze diverse. Direi anche Grace Jones. E forse gli Air.

IL NOME DELL’ARTISTA CON CUI SOGNI DI COLLABORARE

S: Mmm, non saprei… Sì, ce l’ho! Skeletons!

J: Collaborerei volentieri con Iasos, un musicista new-age greco.

IL NOME DELLA CANZONE CHE AVRESTI VOLUTO SCRIVERE

S: “Non Ho l’Età”! [ride]

J: Avevo già risposto una volta ad una domanda del genere, ma non mi ricordo più il nome della canzone. Devo cercarla un attimo su Google, aspetta. [inizia a cercare sul suo iPhone, ma non riesce a trovare niente. Provo ad indigare: “Ti ricordi il nome dell’artista?”. “Penso fosse Kevin Ayers”, mi dice lui con gli occhi ancora incollati allo schermo del telefono. Di colpo si arrende.] Diciamo “Moonchild”, dei King Crimson [ride].

IL PRIMO CONCERTO A CUI SEI ANDATA/O  E L’ULTIMO CONCERTO A CUI SEI ANDATA/O

S: Ero molto giovane, ma credo che il primo concerto al quale sono stata fosse quello degli Sugarcubes. Suonavano a Copenaghen e io andai perché in quel periodo vivevo là. L’ultimo concerto che ho visto è stato… Mmm, ho un vuoto di memoria. Oh! Sono stata a vedere un trio con pianoforte al Bode-Museum di Berlino. Hanno suonato Brahms e Schubert ed è stato fantastico! Ecco perché non mi ricordavo, sono abituata a pensare a concerti rock e questa è stata un esperienza totalmente differente.

J: Penso che il mio battesimo sia avvenuto durante una serata di progressive-rock nella mia città natale. E l’ultimo è stato quello degli Infinite Bisous a Berlino.

IL PRIMO DISCO E L’ULTIMO DISCO CHE HAI COMPRATO

S: Il primo disco che ho comprato è stato un album degli Ace of Base. Ti ricordi “All That She Wants” [la canticchia]? Ecco, loro. E l’ultimo… Sì, ho comprato un disco anni ’60 di quattro troubador polacchi, ma non mi ricordo il nome esatto [Czerwone Gitary N.d.A.].

J: Il primo disco che ho comprato è stato “Images and Words” dei Dream Theater [ride]. L’ultimo è più difficile, perché ho ricevuto dei dischi in regalo di recente e adesso mi confondo. Penso fosse il disco omonimo dei Soft Hair.

CONOSCI QUALCHE BAND ITALIANA?

S: Mmm… Eros Ramazzotti, Gianna Nannini [ride]. No, in realtà no. Non sono molto brava con i nomi. Ad un certo punto la testa mi si spegne e non riesco a ricordarmi le cose. Non ascolto molta musica italiana. Ah, ecco, ne ho in mente uno: Franco Battiato. C’è  un suo pezzo di cui mi sono innamorata, si intitola  “Summer On a Solitary Beach”, è fantastico. E’ un artista che ho scoperto di recente ed è uno tra i miei preferiti in Italia.

J: Non molte in realtà. Mi vengono in mente solamente artisti che sono molto famosi in Finlandia, come Eros Ramazzotti o Laura Pausini. Poi conosco diversi artisti di Italo Disco. Alexander Robotnick è italiano? Ecco, lui. Ah, conosco anche i Goblin

IL TUO CIBO ITALIANO PREFERITO?

S: Tutto! Sono una grande fan della mozzarella di bufala, ma non ti saprei indicare qualcosa con esattezza, è tutto fantastico!

J: Mmm, sembrerà banale, ma temo di doverti dire la pizza [ride].

LA COSA PEGGIORE CHE TI E’ CAPITATA IN TOUR

S: Non molto tempo fa, durante un concerto, la mia chitarra si è rotta. Non è che mi è partita una corda, ha proprio smesso di funzionare mentre suonavo, si è guastato qualcosa nei componenti interni. Ho dovuto interrompere l’esibizione e non è stato per niente carino.

J: Una volta mi è successa una cosa terribile, ho perso la valigia con tutta la mia roba dentro. Stavamo caricando la macchina e ci siamo scordati la valigia lungo la strada. Poi, mesi dopo, sono tornato a suonare nello stesso locale e per fortuna la polizia l’aveva ritrovata. Ero felicissimo.

LA COSA PEGGIORE CHE TI POTREBBE CAPITARE IN TOUR

S: Non saprei… Forse che la chitarra smetta di funzionare nel bel mezzo di un esibizione! (ride)

J: MORIRE [ride].

IL NOME DEL TUO FILM PREFERITO

S: “Blade Runner”

J: “Essere John Malkovic”

IL NOME DELLA TUA SERIE TV PREFERITA

S: Me ne piacciono davvero un sacco, però sono una grande appassionata di anime e quindi dico “Hunter X Hunter”.

J: Direi “Seinfeld”, l’ho guardato ogni giorno per davvero tanti anni. E’ una serie simile a “FRIENDS”, ma è molto più acuta.

CHE COSA FARESTI SE TU NON FOSSI UN MUSICISTA?

S: Sono anche una visual artist, quindi mi occuperei di quello.

J: Forse farei il regista [ride]

PIANI PER IL FUTURO?

S: Dedicarmi sempre di più alla musica e viaggiare!

J: Adesso sto registrando il mio nuovo album, poi vorrei passare Aprile in Giappone.

SALUTI NELLA TUA LINGUA DI ORIGINE

S:komdu sæll!

J: Moi Moi!

NO, ANZI, SALUTIAMOCI CON LA PRIMA PAROLA VOLGARE CHE VI VIENE IN MENTE NELLA VOSTRA LINGUA

S: [ride] vertu blessaður!

J: Vittu Saatana!

Intervista a cura di Alessandro Franchi

Guarda la performance indimenticabile di Mr.Silla