Dall’ormai lontano 2007, il trio milanese Radio Days è dedito al miglior power pop in circolazione, fra punk e anni Sessanta. “Rave On!” è una graditissima conferma del loro talento, una vera festa con i fiocchi. L’inizio frizzante è affidato a I Got a Love, al suo riff rock’n’roll, al pianoforte mononota e alla melodia accattivante, mentre con la successiva Lose Control ci ritroviamo catapultati nella California d’inizio anni Novanta grazie al mood punk d’ispirazione Social Distortion.

Walk Alone è una ballad zuccherosa e appicicaticcia da cantare a squarciagola sotto la doccia piangendo da soli, Running Around un brano più muscoloso con il quale possiamo immaginarci sgomitare in mezzo alla folla con petto in fuori e sguardo in alto, seppur con un occhiolino romantico a ogni passante. Till the End of the Night è l’anthem ideale per il ballo di fine anno con la ragazza perfetta, What Is Life il miglior inno power pop con una valanga di grandi ospiti: Kurt Baker, Jorgen Westman degli Psychotic Youth, Paul Collins dei The Nerves, i Paul Collins’ Beat, Morten Henriksen dei The Yum Yums, Luca “Il Metius” Mattioli dei Thee STP, i Midnight Kings e Riccardo “Mera” Montagna dei Retarded… Sembra di stare al Punk Rock Raduno, il tradizionale festival dell’estate bergamasca. Può bastare?

Con Meltdown cambiano un po’ le ritmiche in un simil-reggae d’effetto, No One to Blame mescola con gioia Beach Boys e Ramones, When I’m with You è un altro classico rock’n’roll sixties d’effetto. La conclusione è affidata alla toccante Between the Lines, finale adattissimo con quell’inizio da ballata delicata che si trasforma poi in un tripudio sonoro e psichedelico da lasciare senza fiato. Gran disco per una realtà italianissima che italiana non suona, volutamente, per nulla. Applausi.

Andrea Manenti