I ra-ra-art hanno una bio da film adolescenziale. Cinque studenti universitari, i concerti nei club, il successo immediato, i festival negli States e in Europa. C’è anche una morte misteriosa. Riescono ad attirare l’attenzione un po’ ovunque e così per loro sembra essere sempre estate. Ad ogni nuova uscita, però, danno l’impressione di perdere qualcosa. Dopo l’addio al violoncello – che aveva fatto qualche incursione negli album precedenti – i Ra Ra Riot sembrano aver salutato anche tutto il resto. Il sound si fa sempre più artificiale, più digitale, più banale. Più pop. Un oscuro presentimento arriva sin da subito: la seconda traccia, Absolutely, è la canzone che non vorresti mai ritrovarti a canticchiare per paura di essere deriso da qualcuno. E il resto dell’album conferma la prima, pessima impressione: le melodie sono buttate lì a caso, la voce del giovane Wesley Miles stride sulle note del synth. è un ragazzo che corre per una collina in discesa, verso un fossato. Con Every Time I’m Ready to Hug provano a farci alzare dal divano e ballare, o almeno a farci schioccare le dita da seduti, ma ragazzi, qui intorno sono già andati via tutti, non hanno nemmeno aspettato la torta (e, per inciso, la torta non c’è proprio, chi è andato via prima ha fatto bene).
Cosa avremmo voluto? I nuovi MGMT? La freschezza dei Temper Tramp? Troppe pretese, con questo Need Your Light i Ra Ra Riot si rivelano Absolutely Nothing.

Laura Musumarra