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Niccolò Fabi

Niccolò Fabi @ Carroponte, Milano: live report

I sorrisi dei passanti, gli spray anti zanzare spalmati sulla pelle sudata di un giovedì di luglio, piccoli sorsi di birra che rinfrescano le papille gustative secche. Ecco l’atmosfera di una favola di piccole cose che hanno colorato il Carroponte ieri sera, 6 luglio. Le grandi cose sono, invece, le canzoni di Niccolò Fabi che ci hanno emozionato, commosso e incantato.
Salito sul palco, ha assunto il ruolo di Giardiniere e ha iniziato ad annaffiarci con le sue parole e con la sua musica.

Non so bene cosa si aspettino le persone quando leggono un live report. Io personalmente li leggo per due motivi: o sono andata al concerto e cerco affermazioni o negazioni alle mie impressioni oppure provo a far vivere nel mio mondo di immagini mentali quello che mi sono persa – e in questo caso non è la città.
Non so quale sia il vostro approccio a questa lettura, ma sappiate che in entrambi i casi far vivere o rivivere l’atmosfera di ieri è impossibile nella sua pienezza.
Niccolò Fabi è un’esperienza che va vissuta sulla propria pelle concretamente, davanti al palco.

Si tratta di un’esperienza che è la vera e propria legittimazione morale della malinconia e della nostalgia, ma non nella loro forma depressiva, piuttosto nella gioia di sentirsi tristi. La malinconia di Una mano sugli occhi, di Facciamo finta, di Non vale più, di Costruire.
Quella malinconia tanto amata da Baudelaire che genera creatività.
Quella malinconia che crea la tua identità profonda, che ti spinge a ritirarti in te stesso e a scoprire i tuoi vissuti e le tue emozioni.
Quella malinconia che ti isola dal mondo, ti fa entrare nel vortice delle note e delle parole di ogni brano.

È stato un concerto ricco dal punto di vista sentimentale, capace di toccare le corde più intime del cuore e di far vivere una vera nostalgia romantica.
Riprendendo un altro Niccolò della scena italiana, potremmo considerare Fabi uno degli ultimi veri romantici.

Stefania Fausto
Scaletta: Il giardiniere, Una somma di piccole cose, Ha perso la città, Solo un uomo, Filosofia agricola, Non vale più, La promessa, 10 centimetri, Rosso, È non è, Ecco, Le chiavi di casa , Una mano sugli occhi, Il negozio di antiquariato (solo piano), Una buona idea, Costruire, Vento d’estate, Offeso, Lasciarsi un giorno a Roma
Encore: Facciamo finta, Mela (cover di Bianco e con Bianco), Capelli, Lontano da me