Ritorna più mammona che mai 5 Canzoni Bomba, la rubrica sulle 5 canzoni bomba uscite questa settimana, la prima della Fase 2. E non è un caso che ci sia un po’ di imbarazzo della scelta a questo giro. O forse sì è solo un caso. Ad ogni modo come sempre ecco selezionate per voi le 5 canzoni che non avreste davvero dovuto perdervi.

Weezer – Hero

Ok, sappiamo che per considerare bomba una canzone dei Weezer nel 2020 devi essere uno di quegli sfigatissimi fan. Del resto oggi i Weezer funzionano paradossalmente meglio come meme band, per altro distribuiti dai Weezer stessi. Il nuovo album Van Weezer, nomen omen dal momento che promette di essere graffiante hard rock, doveva uscire settimana prossima, ma è stato posticipato per ragioni note, così come il tour con Green Day e Fall Out Boy. Peccato. Si scusano e fanno uscire una canzone dedicata a tutti i lavoratori di questi mesi, forse scritta precedentemente e quindi inevitabilmente paracula, ma che fa centro. Sempre =w=!

Fontaines D.C. – A Hero’s Death

I Fontaines D.C. si sentono pronti per il fatidico secondo album. Mossa che può sembrare precipitosa, del resto di band oltremanica che bruciano le tappe consegnandosi all’anonimato dopo un esplosivo debutto potremmo farci un elenco infinito. La differenza è che gli irlandesi nonostante il consenso di pubblico e critica costante, non sembrano essersi mai montati la testa, suonano ancora in piccole venue e non fanno parlare troppo di sé dimostrando inconsueta maturità. Anzi, partono per la California alla ricerca di quelle “Good Vibrations” da inserire nel nuovo album, ben evidenti già nel nuovo singolo, che suona come se i Beach Boys si fossero formati nel 2000 a New York. Una chicca: nel bel video di accompagnamento anche l’attore già cult Aiden Gillen.

Fake Names – Darkest Days

Continuiamo a rimanere in frenetiche coltri chitarristiche coi Fake Names, super-gruppo punk composto da Dennis Lyxzén dei Refused, Brian Baker dei Bad Religion e prima Minor Threat e Michael Hampton (S.O.A., Embrace, One Last Wish) e Johnny Temple (Girls Against Boys, Soulside), che hanno pubblicato il loro disco di “debutto” l’8 maggio per Epitaph. Cosa ci si aspetta da una formazione così? Sperimentazione, avanguardia, alternativa. Tutt’altro. I vecchi marinai tornano indietro a un pop-rock, a tratti power, a tratti punk (pop) di facilissimo ascolto che, diciamolo, fosse stato l’opera prima di un qualsiasi altro gruppo di esordienti avremmo gridato alla noia. In questo caso invece è rassicurante sentire chi tanto ha dato a un genere tornare alla sua semplicità scarna quasi a mo’ licenza poetica, senza la necessità di dover stupire a tutti i costi, di dover alzare l’asticella. Che poi scrivere ritornelli così solidi è sempre più difficile di qualsiasi stramba trovata innovativa.

Jacknife Lee + Earl St. Clair + Beth Ditto – I’m Getting Tired

Il produttore Jacknife Lee (che ha messo la firma a lavori che vanno da R.E.M. e The Killers fino a Regina Spektor e Taylor Swift) coglie l’occasione del suo nuovo singolo per esprimere tutta la sua frustrazione per i tempi correnti. Lo fa avvalendosi del contributo di Beth Ditto e Earl St. Clair in un turbinio turbo-funk che ricorderebbe alcune cose della prima metà degli anni ’70, se non fosse per squarci noise e soprattutto una tensione creata da un’orchestrazione bondiana a gettare entropia sul brano mentre le due voci ripetono lo stesso mantra. Precisissima confusione.

Gorillaz feat. Tony Allen e Skepta – How Far?

Partiamo da 3 assunti: i Gorillaz stanno rilasciando una serie di singoli collaborativi per il progetto Song Machine; Damon Albarn ha sempre amato Tony Allen, tanto da volerlo con lui in numerosi progetti; Tony Allen, purtroppo, non è più con noi. Esce quindi postumo, benché registrato prima del lockdown, questo nuovo capitolo di Song Machine dedicato ovviamente alla memoria dell’inventore dell’Afrobeat che contribuisce al brano sia con bacchette e pelli che anche con la sua voce che arriva a spezzare le barre di Skepta. Ed è il colpo del KO.