C’è Andrea Mastropietro, già nei The Vickers, dietro al moniker L’Albero, e questo “Solo al Sole” è il suo secondo lavoro sulla lunga distanza, che segue l’esordio del 2016, “Oltre quello che c’è” (e un EP, “Allegria”, uscito la scorsa primavera).
Un disco dal sapore retrò, che strizza l’occhio al cantautorato più elegante, quello sincero, senza arabeschi e forzata intellettualità, tra venature prog e psichedeliche al punto giusto, che il bravo toscano Andrea sa come maneggiare con cura e gusto.
Diapositive d’antan, a tinte pastello, portatrici al contempo di immagini vivide ed emozioni altrettanto luminose, che scaldano il cuore attraverso una scrittura minuta quanto autentica che si intarsia in melodie semplici, popedeliche, delicate, a loro volta adornate da un corredo sonoro ricercato e senza tempo, tra synth analogici, tocchi di piano e tastiera, e le immancabili fidate chitarre, siano queste acustiche o elettriche.
Tra le 11 tracce del lotto, un plauso particolare lo meritano la title track, Dalida, l’interludio strumentale di Noia e Illuminazione, la frizzante Vengo a Prenderti, col suo solo di sax (dichiarato omaggio al grande James Senese) e l’altrettanto stuzzicante Parlami di Te in chiusura.
L’Albero porta con sé effervescente intensità e quel fascino in musica che non conosce mode né età: un bravo, quindi, ad Andrea.
Anban
