Il 21 aprile 2020 è uscito Bad Vibes, il nuovo singolo di Ganoona, un giovane artista milanese di origini messicane. La sua musica è una combinazione di sonorità black, latin e hip-hop accompagnata da liriche intense ed originali.

Il nuovo brano non fa eccezione: qui le sonorità urban-pop si tingono di RnB e Soul, mentre sullo sfondo le percussioni e i fiati “andini” riportano al mondo latino-americano. Il testo racconta di come a volte, per non lasciarsi sopraffare dalle energie negative portate dai divertimenti forzati e dalle malinconie nascoste, basti anche solo la vicinanza dei veri affetti.

Abbiamo intervistato Ganoona per sapere qualcosa di più sulla sua musica. Prima, però, ascoltate il singolo Bad Vibes, nel video diretto da Lorenzo Chiesa. Il videoclip racconta questo preciso momento storico (quello della quarantena), attraverso le performance di diversi ballerini all’interno delle loro abitazioni.

 

 

Intervista a cura di Lucrezia Lauteri

 

Il tuo nuovo singolo ha un sound molto particolare, tra l’RnB e l’urban pop: quali sono state le tue maggiori influenze, sia per la tua produzione precedente che negli ultimi lavori?

Ho ascoltato sempre tanto cantautorato italiano, musica black, rap e musica latina. Questi sono i poli delle mie influenze. Per fare qualche nome: Lucio Dalla, Otis Redding, Ray Charles, Dargen D’Amico, Mecna, Calle 13, gli Inti-Illimani e altri classici di musica latina. Ultimamente sono in fissa con Joan Thiele, Venerus e Irbis 37.

Nei tuoi brani riesci a far convivere perfettamente Milano e le tue origini messicane: in che modo pensi che questo abbia arricchito la tua produzione?

Ti ringrazio. Nella vita, invece, non sono mai riuscito a conciliare questi mondi, intendo dentro di me… Credo che ogni frattura, ogni difficoltà nella vita possa diventare scintilla per la creatività. Così è stato ed è per me, la mia musica è il mio “ponte” tra i mondi, a volte distanti, che abitano dentro di me.

Quanto influisce sulla tua musica la vita milanese?

Molto. Amo e odio la mia città. Ma sicuramente è un punto di riferimento per la scena musicale italiana ormai. Poi è una città complessa, piena di microcosmi e contraddizioni, un po’ come me. Forse è per questo che non sono ancora riuscito ad andare via.

Uscirà anche un disco a breve? Cosa dobbiamo aspettarci?

Sicuramente pubblicherò un altro singolo entro l’estate. Il disco uscirà, ma data la situazione ancora non vogliamo sbilanciarci con le tempistiche. Comunque, o appena prima dell’estate o subito dopo uscirà anche il disco.

Anche se in questo periodo il palco sembra essere molto lontano, qual è l’aspetto dei tuoi live che ti piace maggiormente (e che ti manca di più)?

L’energia che si crea, che non ti fa sentire la fatica, che ti sorregge come una nuvola. Gli sguardi della gente, vedere che stanno provando quello che tu provavi quando hai scritto la canzone. Vedere la gente divertirsi… L’interazione con i musicisti, insomma, tutto. Mi fermo se no mi dispero ahahah.

Come mai la scelta del nome Ganoona?

Ganoona è un personaggio di un libro di Geoff Dyer, “Jeff in Venice, Death in Varanasi”. È una sorta di presenza mistico-animalesca che si rivela al protagonista, non sempre in forma benigna. Il nome mi piaceva e l’ho rubato per creare il mio alter ego. Ganoona è la parte di me che non ha mai paura di dire quello che pensa e prova. A volte questo processo è doloroso e spaventoso, come accade nel libro, ma alla fine sempre liberatorio.

Abbiamo visto il video di Bad Vibes: ci parli del concept?

Il videoclip di Bad Vibes è un mosaico di prospettive emotive. Durante la quarantena legata al Covid-19, numerosi ballerini e performer italiani hanno partecipato alla realizzazione del video inviando la loro personale interpretazione del brano. Il risultato è intimo e collettivo allo stesso tempo, un susseguirsi di punti di vista personali, stili diversi, corpi che si muovono liberi, dimostrandoci che non c’è distanza, non c’è limitazione fisica e mentale che la creatività non possa colmare ed esorcizzare.

Tre pezzi che consiglieresti per evitare le “bad vibes”?

Gallo Pinto di Daniela Andrade. Anche lei mischia le lingue, inglese e spagnolo, su sonorità RnB / Soul… Ipnotica.

Canzone per un amico di Venerus.

U say di GoldLink e Tyler the Creator.