Hesanobody è un ragazzo che non è nessuno. Da Reggio Calabria alle periferie di Milano. Due EP (“To Need to Belong” e “The Night We Stole the Moonshine”) con la Street Mission Records di Londra (nonchè sub-label di PIAS), gli ultimi tre singoli che entrano direttamente nella Italians Do It Better di Spotify e una faccia da bravo ragazzo. Il suo è un mix unico di talento, un po’ come se U2, Editors e Depeche Mode si trasferissero tutti a Reggio Calabria e facessero una mega jam session notturna.
In anteprima per Indie-Zone, pubblichiamo il suo ultimo singolo, Mourning The Ghost, nella versione remix di Daniele Giustra (Selfishadows, PSNZZT), che ha detto: «La scelta di remixare Mourning The Ghost è stata dettata da tre semplici fattori. La stima per il progetto Hesanobody, uno dei più validi tra quelli provenienti dalla Calabria a mio avviso. La stima per la persona dietro Hesanobody. Infine per la bellezza del pezzo nella sua versione originale, a cui volevo imprimere la mia sensibilità».
Ecco il nuovo remix di Mourning the Ghost:
Per l’occasione abbiamo fatto anche quattro chiacchiere con Hesanobody (il suo vero nome è Gaetano Chirico) per conoscere meglio il suo progetto. Ecco cosa ne è uscito.
Dalla Calabria a PIAS. Come è successo?
È successo tutto per caso, su Twitter. Avevo da poco pubblicato in maniera totalmente autonoma un brano su SoundCloud e Dani (il boss di Street Mission Records) mi ha contattato, interessandosi al mio progetto e proponendomi di entrare a far parte del suo roster. Inizialmente ero titubante, sembrandomi tutto troppo facile e fortunoso, ma due anni dopo sono qui a parlarne come dell’esperienza più gratificante possibile. Devo tantissimo sia a Street Mission che a PIAS, per il continuo supporto e per la fiducia.
Un aneddoto dell’ultimo periodo?
Abbiamo suonato in Piazza Duomo grazie a Balcony TV, un format strepitoso, ma lo è ancora di più a Milano. La location scelta, con piazza Duomo che si staglia alle tue spalle, è mozzafiato e non teme rivali. Ti fa tremare le ginocchia. Non essendo automuniti però, raggiungere la terrazza del Municipio per me e la mia band non è stato altrettanto entusiasmante. In tre, con una batteria, una tastiera ed altra strumentazione a carico e ancora non so come, siamo riusciti a caricare tutto su una piccola 500 di Enjoy. Qualora la carriera da musicisti non dovesse andare in porto, i campionati mondiali di Tetris potrebbero essere un’opzione da non sottovalutare.
Chi sono i tuoi compagni di avventura?
Falsi e Mati, batteria e tastiere rispettivamente, sono un’altra delle piccole grandi botte di culo di questo mio percorso come Hesanobody. Siamo partiti con il classico rapporto turnista/artista, per poi diventare in breve molto amici e collaboratori sempre più stretti.
Come mai la scelta di un remix per questo brano?
Amo ascoltare punti di vista differenti sulla mia musica, indipendentemente dalla canzone, e sono sempre propositivo quando si presenta l’occasione di collaborare ad una produzione o per un remix. In questo caso la scelta del pezzo da remixare è stata di Daniele (Giustra).
Progetti futuri?
Stiamo lavorando proprio in questi giorni alla pre-produzione di un nuovo videoclip che dovrebbe vedere la luce in tempo per le vacanze di Natale. Nel frattempo siamo in fase di mix dell’EP live che abbiamo registrato qualche mese fa tra un live e l’altro. A tutto questo si aggiunge la stesura dei nuovi brani, visto che il mio obiettivo è quello di chiudere l’anno prossimo la trilogia iniziata con il mio primo EP “The Need To Belong”.
Ecco il video della versione originale di Mourning the Ghost:

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.