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Ghemon – Mezzanotte: Recensione

Ci vuole coraggio, come cantano gli Ex-Otago. Ci vuole coraggio a mettersi a nudo attraverso le proprie canzoni. Ci vuole ancora più coraggio a sperimentare registri canori nuovi all’apice della carriera. Ci vuole proprio un coraggio enorme a produrre musica così innovativa in Italia(no).

Il buon Ghemon è sul pezzo. Tra le influenze di “Mezzanotte” si riconoscono le uscite di black music più interessanti ed originali degli ultimi anni: da “Black Messiah” di D’angelo, passando per “Awaken My Love” di Childish Gambino, fino ad arrivare a “My Love Divine Degree” di Cody ChesnuTT.

Con la sua ultima fatica il rapper e cantautore avellinese ha inoltre iniziato a comporre da solo la propria musica. Sempre coadiuvato dalla stessa band che lo ha seguito nel tour di “ORCHIdee” e che lo ha aiutato a mettere a punto idee abbozzate ed arrangiamenti. Oltre che da qualche amico sparso qua e là come Ramiro dei Selton, che suona la chitarra in Magia Nera, Antonio Cupertino dietro il mixer e Tommaso Colliva alla produzione.

Il risultato è un album sudato, sensuale e coinvolgente. Quattordici canzoni che fanno attivare il cervello, muovere il collo e agitare il culo. Suoni e ritmi freschissimi che traggono origine dalla cultura afroamericana, ma che vengono mischiati con elementi indigeni. Si passa dal funky e l’r’nb a ballate più introspettive, fino ad arrivare a riffoni rock-soul. L’unico scoglio dell’album, per stessa ammissione dell’autore, sono stati la lingua e la cultura pop italiana. L’italiano è classico ed elegante, ma un po’ rigido quando si tratta di muoversi secondo certi ritmi esotici, come se il Marcello Mastroianni de “La Dolce Vita” si trovasse oggi, scaraventato attraverso lo spazio e il tempo, in mezzo al pubblico di Bruno Mars. Mentre il pop italiano sembra non essere mai uscito dall’età della fanciullezza, nonostante i tantissimi tentativi dell’underground/indie/alternative di emanciparlo. Ve la immaginate Orietta Berti che canta un testo sul sesso orale come può esserlo quello di Get It Started di Pitbull & Shakira?

Gianluca ce la mette tutta per portare a casa un ottimo risultato, e spesso ci riesce. Nonostante il lessico troppo ricercato e la “sindrome Max Pezzali” a cambiare gli accenti penalizzino talvolta la fluidità dell’ascolto. In ogni caso “Mezzanotte” segna un grande passo avanti nella carriera di Ghemon e un piccolo passo avanti nella storia del pop italiano.

Lesterio Scoppi