Primo EP solista per Lavinia Sardi, già tastierista dei Nobody Cried for Dinosaurs ed ex Lavinia!, rigorosamente autoprodotto e registrato dopo aver fatto proprie le atmosfere di uno stato quale la Norvegia.
Quattro tracce per un viaggio interno all’oscurità, alla calma, alla paura, al dolore, ma anche alla speranza del finale. Seguendo un percorso a metà fra il dream pop e lo shoe gaze in cui numi tutelari sono nomi come Beach House, Daughter e Bon Iver il fenicottero del titolo affronta la paura dell’impossibilità di un rapporto nell’apripista “Chances”, musicalmente impeccabile, in “Goodnight Far Away” ci accompagna a dormire tramite una dolce ninna nanna, “Bergen” è pura nostalgia folk per la terra scandinava in cui ha vissuto mentre la conclusiva “Animals”, forse il brano più affascinante del lotto, è un duetto con la voce maschile di Federico Pagani (in arte An Harbor) e porta l’ascoltatore in un luogo perfettamente in bilico fra la negatività di tarantole e scorpioni e la positività di una bellissima farfalla.
Un inizio più che promettente.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.