“La carovana” è l’esordio discografico sulla lunga distanza per la coppia formata da Paolo Fasciano e Giulia Iannone ed oggi conosciuta con il nome “Duprè”. La realizzazione dei dieci brani presenti vede la partecipazione di una vera e propria “carovana” di musicisti: Filippo Perino alla batteria, che fa ora definitivamente parte del progetto, ma anche Vigna (tromba e arrangiamenti sezione fiati), Veronica Perego e Andrea Garombo (contrabbasso), Ingrid Vigna (sax contralto), Sebastian Loyola Castillo (sax tenore), Massimo Marino (fisarmonica), Mattia Niniano (tastiere) e Luca Bertot (ukulele).
Il prodotto è fortemente debitore di un modo di far musica e divertirsi tipico di band italiane anni Novanta come Bandabardò o Modena City Ramblers, un approccio italico al folk che prende spunto in larga misura da cantautorato e musica di protesta come dalla patchanka e dal gypsy sound. Amore per la Francia ed il viaggio (“Il malato immaginario” e “Mon ami”), un’allegra autopresentazione (“Maledetti Duprè” e “Musicò”), storie di miti ed eroi (“L’intramontabile” dedicata a Gino Bartali), l’utopia del bene (“Una stagione all’inferno”) sono i temi delle liriche.
Due le canzoni che risaltano: la ballata pianistica “Certi pensieri fanno male”, toccante come un mix fra il principe De Gregori e Jannacci, e la conclusiva “Una strada ai confini del mondo”, in cui si scontrano sogno e realtà e in cui mi piacerebbe gli autori tifassero per l’amore della donna. Un album che farà la gioia soprattutto degli appassionati del genere.
Andrea Manenti
https://www.youtube.com/watch?v=aa0LptLskow
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.