Ritorna fischiettando come un fante “5 Canzoni Bomba”, la rubrica in cui vi suggeriamo i cinque migliori brani usciti nel corso della settimana appena passata. Se siete stati troppo presi a recuperare gli aperitivi degli ultimi due mesi e mezzo, poco male, come sempre ci pensiamo noi a far luce sulle bombette.

 

Idles – Mr. Motivator

Nel primo singolo che anticipa il terzo album degli Idles, i paletti entro cui muoversi sono sempre gli stessi ma ben piazzati. Irruenza post-punk a sostenere parole di speranza e, appunto, motivazione. È un po’ la croce e delizia degli Idles, questa, benché non totalmente immuni da un certo impegno sociale. Ad ogni modo la canzone fa quello per cui è stata incisa e diffusa: diverte e invita a ballarci sopra. Nel video una serie di fan in quarantena con improbabili costumi si scatenano sulle note del pezzo.

Dream Wife – So When You Gonna…

Anche le Dream Wife svelano una nuova traccia del prossimo disco, la title track per la precisione. Le tre ragazze già nel primo album sapevano imporre le proprie fantasie in modo diretto e graffiante con testi traboccanti di carica erotica. Per natura il loro genere si presta poco a innovazioni, per cui ci troviamo di fronte a un more of the same ma che non perde di brillantezza, bagnato da un tocco di emancipazione femminile che lo rende comunque attuale. Sarà che manca a tutti quella voglia di sudare sotto un palco e godersi la notte che viene rappresentata nel video.

 

Squid – Broadcaster

Che gli Squid siano da tenere d’occhio non lo si scopre di certo con questa canzone. È da un paio d’anni che il gruppo di Brighton fa parlare di sé con la pubblicazione di singoli ed EP interessanti. Questo Broadcaster, secondo singolo per Warp Records, smorza le quadrature tra math rock e Talking Heads a cui ci stavano abituando per portarci in territori Art Punk, a loro detta ispirati dall’installazione TV Garden dell’artista Naim June Paik. In ogni caso, non aver ancora debuttato ufficialmente ma permettersi di pubblicare singoli da 6 minuti come questo è ulteriore prova che sì, vale la pena annotarseli.

 

Woods – Weekend Wind

Il fermo degli ultimi mesi si è abbattuto violentemente anche sulla discografia, costringendo vagonate di artisti a posticipare i propri lavori a cui non sarebbero riusciti a garantire una promozione adeguata. Un progetto artistico ha i suoi costi e senza attività dal vivo diventa difficile recuperarli. Pienamente giustificabile. Non è un caso che la scena indipendente abbia continuato a sfornare dischi rispettando le scadenze. Forse perché godono di quella comunità di pochi appassionati che, come tutte le cose buone o cattive, questa pandemia ha fatto venire al pettine. I Woods ne sono la dimostrazione e ci premiano con un disco di cui oggettivamente c’era bisogno, chiuso da una strumentale psych-folk di 7 minuti in grado di tranquillizzarci e darci pace.

 

Matt Berninger – Serpentine Prison

Matt Berninger anticipa la title track del suo primo lavoro da solista, quindi senza i National. Per quanto non una sorpresa inimmaginabile, si prova una sorta di eccitante straniamento al solo pensiero. Arriverà solo ad ottobre ma le aspettative sono già alte, sulla fiducia. In particolare nel brano è possibile riscontare qualche elemento classico che stacca rispetto alla produzione recente dei National, e voglia il cielo che sia così. Chitarre acustiche, fiati, un breve assolo di organo a creare un’atmosfera soul vagamente Van Morrisoniana. Matt afferma di averlo scritto nel 2018 in pieno flusso creativo di “I Am Easy To Find”.

A cura di Andrea Fabbri