Il nuovo disco del musicista canadese Dan Snait, conosciuto come Caribou, a sei anni dal suo ultimo “Our Love” (2014), ha un suono sperimentale e introspettivo. Una musica elettronica con un lato umano, un mix tra il dance floor e il racconto di se stesso. Un lavoro in cui la musica avvolge il suo racconto di vita.
Si parte con Sister, un ricordo d’infanzia dove i suoni ancestrali abbracciano un canto dedicato alla sorella e il campionamento della ninna nanna che gli cantava la madre, suggello di un rapporto fraterno. In You and I i suoni dritti anni ’80 si incastrano tra sinth moderni, sovrapposizioni di voci sussurrate, caratterizzanti il nostro Dan, e un finale che strizza l’occhio alla dance.
Sunny Time è un incrocio tra il musicista-pianista e il producer moderno: a una base strumentale si appoggia il rap per dare energia e attualità al brano. In New Jade si cambiano le regole, la base del pezzo è la voce campionata, su cui poi fioriscono i suoni e la voce del nostro animale elettronico.
In questo mix di generi non poteva mancare il funky elettronico della splendida Home, campionamento dell’omonimo brano di Gloria Barnes. Il pezzo è rinvigorito dal suono moderno di Four Tet, un mix perfetto dove passato e presente si mescolano in perfetta armonia accarezzandosi e alternandosi. Una sorta di jam session tra la cantante e i due poducer.
L’anima dance floor si scatena in Lime, Never Come Back e Ravi, brani con un suono a là Daft Punk e Hot Chip, grazie ai quali viene voglia di buttarsi in spiaggia con un drink e riempire lo spazio della notte in un ballo liberatorio e senza pensieri.
Il dolce suono minimale di I Like è la brezza semplice e rinfrescante in cui Dan dichiara un amore, per poi perdersi in Magbi, degna soundtrack di un film anni ’80 a basso costo. La minimal di Cloud Song mostra la capacità del canadese di unire i suoni facendoli volteggiare tra loro con estrema sapienza, da ascoltare fino in fondo.
“Suddenly” è l’espressione umana dell’elettronica. Caribou ci permette di entrare nel suo quotidiano e di incontrarci. In questo periodo così difficile è prezioso trovare momenti di vita semplice. Questo album ci dona serenità per vivere le nostre giornate di normale solitudine.
Nicandro Crolla

Mi racconto in una frase: In continuo movimento, con il Molise dentro.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica: Circolo Ohibò (Milano), Santeria Toscana 31 (Milano), Serraglio (Milano).
Il primo disco che ho comprato: 883 – Hanno Ucciso l’Uomo Ragno
Il primo disco che avrei voluto comprare: Uno qualunque dei Joy Division
Una cosa che è inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: Non sono capace di fare i palleggi.