Bergamo, 22 marzo 2019
Quello degli I Hate My Village al Druso di Ranica (Bergamo) è stato un live da ricordare. Il nostro collaboratore Andrea Manenti ci spiega il perché in dieci semplicissimi punti:
- Al mio ingresso vengo scambiato per il vincitore di un biglietto omaggio. Uno degli organizzatori del Druso, fa entrare me e il mio accompagnatore acclamandoci come i trionfatori di un contest: prima bella sensazione della serata.
- Il locale è pieno, prima dell’inizio dello show farà sold out. Qualche occhiata in giro e tra gli spettatori si nota tutta la creme del rock bergamasco: i Vanarin, i Pau Amma, i Sakee Sed, gli Otu, i Labile, Le Madri degli Orfani, gli Ellis Tree, La Famiglia Rossi, i Plastic Made Sofa, gli Spread. Tutti presenti per imparare dai maestri.
- L’intro e l’outro del set sono affidati a versi di galli e galline… Che il pollaio dei Verdena (che in effetti è a pochi chilometri da qui, ad Albino) stia tornando a farsi sentire?
- La scaletta, intervallata da varie jam strumentali, ripercorre tutto l’album e regala anche una cover (di cui parleremo fra poco) e un estratto dalla carriera solista di Adriano Viterbini, Tubi innocenti.
- Il suono del poker d’assi di stasera è afro beat. In Italia. Afro beat in Italia fatto da musicisti italiani. Wow!
- Fabio Rondanini, durante l’esecuzione di Tony Hawk of Ghana, distrugge il rullante, lo cambia e riprende a suonare. Tutto questo mentre gli altri continuano imperterriti.
- Alberto Ferrari che si diverte a cantare Don’t Stop ‘til You Get Enough di Michael Jackson è semplicemente irresistibile.
- Il live dura un’ora e dieci minuti. La durata perfetta per godere senza annoiarsi.
- Al concerto mi accompagna mio fratello ed è sempre bello passare una serata con lui all’insegna dell’amore per la musica.
- Dulcis in fundo, Adriano Viterbini, Fabio Rondanini, Alberto Ferrari e Marco Fasolo sono quattro eccezionali musicisti in stato di grazia che si divertono a suonare. E tutto ciò è bellissimo.
Andrea Manenti

Mi racconto in una frase: insegno, imparo, ascolto, suono
I miei 3 locali preferiti per ascoltare musica: feste estive (per chiunque), Latteria Molloy (per le realtà medio-piccole), Fabrique (per le realtà medio-grosse)
Il primo disco che ho comprato: Genesis “…Calling All Stations…” (in verità me l’ero fatto regalare innamorato della canzone “Congo”, avevo dieci anni)
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Clash “London Calling” (se non erro i Clash arrivarono ad inizio superiori…)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: adoro Batman