Torna in Italia per il consueto tour natalizio la New York Ska Jazz Ensemble.
Dal 22 dicembre all’Hiroshima Mon Amour di Torino, la band ha iniziato il suo tour, che ha toccato e toccherà le seguenti date:
22 DICEMBRE • HIROSHIMA MON AMOUR • TORINO
23 DICEMBRE • SPIN TIME LABS • ROMA
24 DICEMBRE • CS ZAPATA • GENOVA
25 DICEMBRE • AUDITORIUM FLOG • FIRENZE
26 DICEMBRE • DRUSO • RANICA (BG)
29 DICEMBRE • PADIGLIONE 9 FIERA • MARTIGNACCO (UD)
New York Ska Jazz Ensemble è un progetto creativo dallo stile unico. Un insieme di musicisti eterogenei che non perde occasione per tornare ad esibirsi dal vivo, attività che negli anni non sembra stancarli, al contrario i loro show sono da sempre una vera garanzia. Per capire le potenzialità di questo insieme di musicisti, basterebbe dire che i suoi componenti provengono da band come Toaster, Scofflaws e Skatalites. Multiculturali, aperti, con un sound che spazia dallo ska al reggae, dalla dance hall al rocksteady, la New York Ska Jazz Ensemble è da sempre la colonna sonora ideale per una serata di festa e allegria. Ritmi incalzanti a cui è difficile sottrarsi, sanno contagiare il pubblico con la loro incredibile energia e ogni volta soddisfano le aspettative, portando sui palchi di tutto il mondo show fenomenali. Nati a New York, come side project dei The Toasters dai quali ereditano il frontman e sassofonista Fred “Rocksteady” Reiter, sono una di quelle geniali e instancabili formazioni che vanno sempre oltre gli schemi, e che non bisogna perdere l’occasione di vedere dal vivo.
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Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.