Cristiano Crisci, in arte Clap! Clap!, appartiene alla “nuova scuola” di elettronica italiana. Assieme ai suoi amici Go Dugong, Populous, Dj Khaleb, seguiti a ruota da gente tipo Milangeles, Prp, Ckrono e Bruno Belissimo, sta portando avanti un sound originale. Una nuova onda della “Italo Disco” più fresca del coccobello. Che niente ha a che fare con la versione tamarra e caciarona a cui ci avevano abituati dagli anni ’80 in avanti.
Immaginatevi Giorgio Moroder dopo un ipotetico esilio di 7 anni in Tibet e capirete ciò di cui stiamo parlando.O forse no. Per capirlo bisognerebbe ascoltare l’ultimo lavoro del dj fiorentino in questione: “DIG! DELVE! DAMN!”. Una sorta di viaggio nell’etnomulticulturalismo musicale che unisce le tradizioni di paesi come Libia, India, Bali e Suriname a influenze jazz, chill out, bass music e house.
Per relizzare la sua ultima fatica, Clap! Clap! ha avuto libero accesso al Tropenmuseum di Amsterdam. Letteralmente “museo dei tropici”, è un luogo dedicato alla cultura, all’arte e all’economia delle ex-colonie olandesi (Indonesia, Suriname e Antille Olandesi) e di altri paesi dell’area tropicale e sub-tropicale. Se, come molti pensano, la musica plasma il modo di esprimersi di una cultura, non c’è dubbio che il primo mondo multietnico e meticcio di oggi non abbia veicolo espressivo migliore di quello sintetizzato qui sopra.
Parodiando Rovazzi, Clap! Clap! potrebbe venire in tangenziale a Milano a comandare in groppa a un armadillo. E il cerchio si chiuderebbe.
Lesterio Scoppi

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.