Conoscete i Wovenhand? Sono una band di Denver guidata dall’ex frontman dei 16 Horsepower, David Eugene Edwards. I Wovenhand hanno sviluppato la loro interpretazione della musica americana delle radici, creando un sound grandioso, scuro e gotico, che attinge da metal e postpunk tanto quanto dal folk e dal country. Considerateli come la versione ultra-underground degli Swans o di Nick Cave And The Bad Seeds.
Due anni fa hanno pubblicato un gran album intitolato Refractory Obdurate, che sarà seguito quest’anno da Star Treatment, in uscita a settembre per Sargent House. La band ha registrato l’album nello studio Electrical Audio di Steve Albini, con Sanford Parker, gran produttore metal di Chicago. In studio i Wovenhand hanno ospitato Chuck French e Neil Keener dei Planes Mistaken For Stars e Matthew Smith, tastierista dei Crime & The City Solution.
Edwards ha dichiarato che questo disco è una sorta di concept album sulla fascinazione umana verso il cielo notturno. Ascoltate il primo singolo estratto da Star Treatment: Come Brave.

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.